Nazionale, De Rossi è fuori. Daniele De Rossi soffre di un risentimento muscolare, senza lesioni fortunatamente, al polpaccio e non sarà in campo martedì alle 13 (ore 18 in Italia) contro l’Uruguay.
Ma Danielone non è l’unico tormento di Prandelli: i giocatori probabilmente sentono troppo il caldo e non corrono, non hanno forza, c’è poco da fare e da dire.
Prandelli ora deve tirare fuori una squadra decente dopo Costa Rica, ma a parte De Sciglio, sembra difficile pescare chi si salva da un rendimento da partitella in spiaggia. «I dati Fifa — spiega Castellacci — parlano di 28.9 gradi con 65 di umidità a Recife ma rispetto a Manaus si è fatto sentire il sole. Però non è questo il motivo della sconfitta». Il problema comunque c’è: l’Italia tra le grandi squadre ha avuto la media di temperatura più alta (28 gradi) e nella terza partita sarà ancora così. Ma l’ordine partito da Prandelli è chiaro: la questione-caldo va minimizzata e non dev’essere più utilizzata dai calciatori come alibi.
«Sono d’accordo con questa linea — spiega Fabio Pigozzi, appena rieletto presidente della Federazione internazionale di medicina dello sport — . È vero che quando si perde il 2% di peso corporeo le prestazioni calano, ma non farei diagnosi precoci e non metterei ulteriore pressione sugli azzurri che hanno tutti gli strumenti per recuperare energie. E il fatto che l’Uruguay abbia giocato a 15 gradi contro l’Inghilterra potrebbe anche essere uno svantaggio per i sudamericani, di fronte a un nuovo sbalzo».
La realtà sta nel mezzo, come sempre: «Pensavamo che le condizioni fossero più estreme» ammette sinceramente Castellacci. Da oggi la preoccupazione dev’essere solo il piede di Suarez. Quello si che ha tutta l’aria di essere rovente.
Roberto Dal maschio
[22/06/2014]
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