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Mostra partecipata “Lascia un POST-IT” alla Francesco Querini di Mestre nell’ambito del Progetto “La mia Scuola in classe A”

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Mostra partecipata “Lascia un POST-IT” alla Francesco Querini di Mestre nell’ambito del Progetto “La mia Scuola in classe A”

Gambe in spalla e via a piedi a controllare il percorso casa – scuola, a contare i minuti che ci vogliono per arrivarci, a valutare, come spesso i grandi stentano a fare, i pro e i contro di quella passeggiata che sgranchisce le gambe e allarga il respiro e la visione del mondo. Un impegno vero e proprio e insieme una sfida per alcune scuole primarie e una secondaria del nostro territorio.

Bella e illuminante la Mostra alla Scuola Querini di Mestre con tanto di inaugurazione ufficiale presenziata dall’Assessore comunale Simone Venturini e il Presidente della Municipalità di Mestre, Vincenzo Conte, le relatrici Chiara Riccato e Milena Murru, di un progetto molto partecipato e amato dai bambini.

L’esperienza, curata dall’insegnante Giovanna Gin, responsabile del progetto, insieme alla dirigente scolastica Marisa Zanon, e ai docenti e i genitori coinv0lti, ha raccontato le diverse fasi della ricerca.

Il progetto Pumas, ha una matrice europea e si occupa della Pianificazione Urbana e della Mobilità Sostenibile.
Il Comune di Venezia ha chiamato il suo progetto “La mia scuola va in classe A” e allo scopo sono stati coinvolti più assessorati, essendo per vocazione, l’analisi dell’ambiente, elemento che mette insieme variegate competenze e sentimenti: non possono che andare avanti insieme.

Ha pensato bene l’Assessorato alla Mobilità di coinvolgere alunni e insegnanti e di riflesso il mondo adulto che li circonda, in un progetto a più voci e più menti, richiamando il giusto e il vero, facendo le pulci ad abitudini consolidate che l’uso della macchina asseconda, non senza qualche danno alla natura e alla società tutta.

Le macchine, i mezzi di trasporto sono sotto l’occhio del ciclone dei bambini che prendono le distanze dai motori e nei disegni si infilano negli scarponi e sfidano ridendo chi ha voglia di capire, invitando a camminare all’aria aperta. Fa bene alla salute degli umani e dei vegetali, riduce lo smog e il malumore, la scelta di muoversi, di integrarsi con le strade, con gli alberi, con le stagioni.

I bambini si sono impegnati nel consegnare ai loro genitori un questionario da compilare, nato per volontà di Pon Metro, un programma operativo nazionale per le Città Metropolitane 2014 – 2020, che in linea con l’Agenda Urbana Europea, promuove la valorizzazione della dimensione territoriale e sono 14 le città italiane che hanno partecipato, da Torino a Palermo, da Genova a Napoli.

Bambini ed adulti sono stati invitati ad esprimere, a dire, trasmettere, suggerire idee, pensieri e sensazioni, attraverso post-it colorati, messaggeri liberi e inediti per dare vita a un futuro ecologicamente sostenibile.

In precedenza, attraverso una serie di domande rivolte a grandi e piccoli si è cercato di leggere le abitudini dei bambini e delle loro famiglie, ‘se arrivano a scuola a piedi o in macchina’ e tante altre questioni che i piccoli investigatori hanno illustrato attraverso cartelloni dotti e divertenti, arrivando a chiedere a un papà: “Lo sai quanto tempo ci mette un albero ad assorbire 17 kg di CO2 anche per colpa della tua macchina ?”
No, ahi lui, non lo sa e il bimbo rincara al genitore in crisi, ‘un anno, papà!’

E osservando quei bambini del Safari urbano, educati a dovere attraverso i laboratori, cresce la speranza di un mondo migliore. E’ il loro entusiasmo a parlarci, il loro sentirsi attivi dentro un ragionamento che sembrava fatto solo per “i grandi”.

Mostrano con orgoglio i loro bellissimi cartelloni e manifesti, si sentono un po’ maestri e legittimati a guardar storto (ridendo) gli adulti che non sono preparati come loro, che hanno lavorato sulle statistiche e che da grandi vogliono andarci a piedi o in bicicletta, in giro per il globo!

E se domani saranno cittadini più coscienti e sensibili di chi li ha preceduti, un po’ sarà merito di iniziative come queste, che danno vita alla scuola, soddisfazione alla consapevolezza e rinforzano l’autostima. Insegnano attraverso l’impegno, ma anche con il gioco, che ognuno di noi è in grado di migliorare l’ambiente, la loro e nostra vita. Perché la Terra, in fondo, è di tutti. E camminarci sopra senza calpestarla, riservarle cura e garbo è una questione d’amore talmente unico e reciproco, che ogni motore si convince e tace.

La prima mostra allestita si è conclusa alla scuola I. Povoledo nei giorni scorsi e i prossimi appuntamenti, che non mancheranno di sorprenderci felicemente e ci doneranno i segreti degli alunni in tema di mobilità sostenibile, si terranno presso le scuole di Mestre F. Filzi dal 20 al 24 Marzo – P. Calamandrei dal 27 al 31 Marzo.

Andreina Corso

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