Muore il Poeta, prof. Gino Pastega, illustre e appassionato conoscitore della Poesia.
La Poesia ha perde così un suo grande estimatore, il professor Gino Pastega, novantaquattro anni, che per tutta la vita ha onorato l’ha onorata, accompagnandola in luoghi e legami che l’hanno visitata, ascoltata, analizzata, valorizzata in una passione costante e puntuale d’iniziative che hanno coinvolto la letteratura, la saggistica, la critica letteraria, in ambito locale, nazionale e internazionale.
Nato a Venezia nel 1923, laureato in medicina e Chirurgia all’Università di Padova, si specializzò anche in pneumologia e cardiologia. Ricca la sua esperienza professionale, dai primariati ospedalieri, all’incarico di Assessore alla Sanità in Provincia negli anni ’50. Socio Onorario dell’Ateneo Veneto, ha curato per anni La Giornata Mondiale della Poesia, scegliendo temi di particolare significato al senso della celebrazione, su argomenti capaci di approfondire la funzione della Poesia nella sua lunga storia e particolarmente in quella del nostro tempo.
Apprezzato per il suo sapere vasto e illuminante, lo studioso così sosteneva in una sua testimonianza che volentieri riportiamo:
“ La poesia non solo è un mezzo di scoperta e di espressione dei sentimenti dell’uomo, ma ne stimola, valorizza e diffonde il significato e il valore esistenziale. Il rapporto dell’uomo con se stesso e con il mondo, non ha soltanto un carattere logico-razionale come la filosofia, o tecnologico-matematico come vuole la scienza, o utilitaristico come vuole l’economia, o nutritivo e di sostentamento come vuole la biologia, ma anche di carattere sentimentale, affettivo ed emozionale. Anzi, se non sempre, quasi sempre questo molteplice rapporto passa anche attraverso il filtro, il pathos della vasta gamma dei sentimenti”.
“Il sentimento, o meglio i sentimenti costituiscono l’insieme di quelle facoltà spirituali con le quali l’uomo “sente” il suo rapporto con se stesso e la sua interiorità e con il mondo esterno: gli altri esistenti, le cose, gli avvenimenti.
Possiamo dire che le vicende umane sono determinate in maniera imprescindibile da esigenze ideali, da cariche sentimentali, da stati emotivi, da motivazioni affettive e passionali.
Ma indubbiamente la poesia che si fa maggiormente portavoce espressiva dei sentimenti più elevati dell’uomo, sia di quelli positivi come la bellezza, l’amicizia, l’amore, la felicità e la solidarietà, sia di quelli negativi come il dolore, la solitudine, l’angoscia, la malinconia, ma anche di quelli più complessi, come il senso di vita e di morte, di finito e di infinito, o quelli finalistici, di destino e sorte esistenziale di fede, di speranza o disperazione tra il terreno e il divino”.
La cerimonia funebre, domani alle 11 nella Chiesa di San Giacomo dell’Orio.
Lascia la figlia Giovanna e il nipote Edoardo.
Lascia i poeti, la Poesia, il cordoglio della città riconoscente.
Andreina Corso