Da qualche anno il Sassuolo si era trasformato in incubo per gli allenatori seduti sulla panchina del Milan, dal momento che la squadra emiliana ha rappresentato un crocevia fondamentale per il prosieguo della stagione alla guida dei rossoneri.
Max Allegri era stato esonerato dopo il 3-4 subito proprio al Mapei Stadium dal Sassuolo allora allenato da Di Francesco, mentre per Mihajlovic il passaggio a Reggio Emilia era stato l’inizio di una serie di risultati negativi culminati con la sconfitta a San Siro per mano della Juventus che ha segnato il suo esonero. Montella si presentava quindi al Mapei consapevole dell’importanza di fare risultato, con o senza il bel gioco a lui tanto caro.
Il Milan, peró, non sembra essere cambiato da quello svogliato e prevedibile visto nelle ultime uscite, salvo Bonucci che dal suo rientro dopo la squalifica sembra essere in fase di miglioramento e Montolivo che con grande umiltà e dedizione sta sfruttando le chances concessegli da Montella per l’infortunio di Biglia, che stava comunque deludendo molto, risultando probabilmente l’acquisto estivo che ha reso di meno. A destra il rientrante Calabria si fa male ancora, sfortunatissimo il Milan per quanto riguarda gli esterni in questa stagione; Rodriguez resta in panchina e si rivede Abate.
Kalinic ha ancora una volta le polveri bagnate, pur essendo parzialmente giustificato dal fatto che, effettivamente, non gli arrivano molti palloni pericolosi in area e la maggior parte del lavoro lo svolge fuori dai sedici metri di sponda o di costruzione del gioco. Montella lo aveva fortemente voluto precisamente per queste sue doti ma quello che serve ai rossoneri ora é il gol: l’attacco non segna né si rende pericoloso tranne per Suso e sorprende la scelta di non puntare su Cutrone, che aveva iniziato benissimo, e su André Silva, pagato 38 milioni ma utilizzato solo in Europa League.
Perché dunque insistere con un modulo e dei giocatori che non stanno portando i risultati sperati? Perché non dare qualche opportunità in piú ai vari Silva, Locatelli (quando entra lo fa sempre in maniera giusta, con voglia) e Cutrone?
Gli alibi per Montella sono finiti: vero che la squadra é nuova in quasi tutti i suoi elementi, vero che serve tempo per ripartire da zero, ma con il materiale a sua disposizione il tecnico del Milan sta facendo davvero poco.
Non si nota uno straccio di idea in campo e la personalitá scarseggia soprattutto nel momento di tentare una giocata in area avversaria. A questo punto o si confermi Montella fino a giugno o lo si esoneri subito, approfittando della sosta, perchè è anche difficile lavorare nell’ambiente di sfiducia che si è creato.
Federico Baldan