L'autocritica di Ibrahimovic è fin troppo spietata: «all'Olimpico abbiamo giocato male, io sono stato il primo. Però può capitare, e comunque l'importante è guardare subito avanti».
La sconfitta nel turno infrasettimanale al Milan non può non aver lasciato il segno, però va dato atto ai rossoneri di non aggrapparsi ad alibi.
Lo sbaglio dell'arbitro Damato sul rigore fischiato per il fallo di mano di Dias e poi ritrattato per la segnalazione dell'assistente Maggiani a causa di un fallo dubbio di El Shaarawy, non viene tirato in ballo dai milanisti. L'episodio ha danneggiato, certo, ma la sconfitta arriva prima per demeriti propri.
Un gesto che fa onore al Milan e che dimostra la consapevolezza di chi è l'artefice dei propri destini, come si conviene ai forti.
Tuttavia alcune critiche sono comunque arrivate dalle parti di Allegri. Sono critiche di natura tattica: in mancanza dell'infortunato Boateng, il solito modulo che prevede il regista dietro le punte non funziona bene, e la mossa di un attacco a tre, composto anche con l' “esordiente” El Shaarawy, facendo dettare l'ultimo passaggio a rotazione ad uno dei tre, è azzardata.
Poi, l'uscita di Ambrosini e l'ingresso in campo di Seedorf hanno mostrato un Milan (di nuovo) che non ha nessuno che aggredisce il portatore di palla, e per la Lazio è stato come andare in discesa.
In questo senso, al Milan di oggi manca un acquisto: Gattuso.
[02/02/2012]
Stefano Gogliardi
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