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Migranti Ventimiglia, giornata da incubo. Morto un poliziotto

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Migranti Ventimiglia, giornata da incubo. Morto un poliziotto

La frontiera la situazione dei migranti che tentano di passare il confine con la Francia, aiutati dai No borders, è arrivata a un punto di tensione insostenibile. Ieri verso sera alta tensione dopo che gli antagonisti avevano occupato un’ex caserma dei vigili del fuoco ed erano stati sgomberati dagli agenti.
Un poliziotto è morto: colto da un malore è stato soccorso dai colleghi e accompagnato in ospedale ma per lui non c’è stato nulla da fare.
Il poliziotto morto è Diego Turra, un assistente capo di 53 anni in forza al reparto mobile di Genova. A stroncarlo sarebbe stato un infarto. L’agente si sarebbe accasciato poco dopo essere sceso da una camionetta mentre era in corso l’operazione per disperdere i manifestanti.

Molte le manifestazioni di solidarietà, a partire da Renzi e Alfano, la verità però è che il sovrintendente capo della Polizia di Stato è morto per un infarto dovendo intervenire nei tafferugli tra polizia e No border che ieri sera hanno occupato una ex caserma dei Vigili del fuoco a Ventimiglia, dove oggi si terrà la manifestazione di protesta con i migranti rimasti nel centro temporaneo di accoglienza allestito dalla Croce Rossa.

Nelle ore successive tutto pare essere tornato alla normalità al valico di Ponte San Ludovico, dopo la lunga corsa dei 140 migranti verso quel confine con la Francia sempre più invalicabile. Normalità ma non serenità né tanto meno tranquillità in previsione della manifestazione di oggi dei No Borders.

Perché secondo la polizia, che in serata ha perquisito proprio la sede degli attivisti di Camporosso (25 denunciati per i fatti di ieri, altrettanti fogli di via e tre espulsioni dal territorio nazionale), ci sono proprio gli antagonisti dietro alla fuga di ieri lungo la scogliera dei Balzi rossi e in mare e lungo l’Aurelia fino a occupare la scogliera di Menton Garavan.

Quei 140, che provenivano quasi tutti dal centro di temporanea assistenza della Croce rossa allestito al parco Roja, ora sono stati mandati nei centri di identificazione nel sud Italia, saranno identificati e espulsi. Mentre i francesi, che ieri sono stati i soli a sparare i lacrimogeni addosso ai migranti aggrappati agli scogli, finiscono di rastrellare i fuggitivi per riportarli tutti alla frontiera e respingerli, la polizia italiana si prepara a fronteggiare la manifestazione di oggi.

Non sarà facile, la tensione è alta. E fa sentire la sua voce il sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano: “C’è una situazione contingente particolare e il centro di accoglienza del Parco Merci dev’essere l’unico punto di riferimento. Chi crea disagi a Ventimiglia non ci può stare – ha detto – La manifestazione di domani è pretestuosa e non porta a alcun risultato. E’ ormai evidente che attività di questo genere vengono studiate ad hoc per creare disagio e disturbo”.

I francesi hanno rinforzato la barriera in entrata: police nationale, géndarmerie ma anche i corpi speciali in borghese con la pistola bene in vista. A Mentone, in commissariato, ci sono ancora 40 migranti e una manciata di No Borders che verranno espulsi a breve. I circa 600 profughi, quelli che non sono partiti per il sud e che sono tornati al campo gestito dalla Croce rossa aspettano la manifestazione di domani vivendo il paradosso di una legge che prevede che una volta identificati debbano rimanere in quel Paese dove non vogliono rimanere e non permette loro di transitare da uno Stato che non vuole nemmeno essere terra di passaggio per altre e più accoglienti nazioni.

La realtà dice che negli ultimi giorni a Ventimiglia è stato un crescendo: No borders sono arrivati sempre più numerosi e hanno organizzato un campeggio. Venerdì scorso circa duecento migranti hanno sfondato il cordone di polizia e hanno raggiunto la Francia a nuoto ma sono stati fermati e riaccompagnati in Italia, quindi nel centro della Croce Rossa a valle Roja. Il centro viene contestato dai gruppi antagonisti mentre la polizia, il governatore e il sindaco di Ventimiglia accusano i No borders di sobillare i migranti spingendoli a tentare di passare il confine.

Mario Nascimbeni | 07/08/2016 | (Photo d’archive) | [cod ventimi]

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