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Mestre, rottweiler aggredisce bambina seduta nel passeggino

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Mestre, rottweiler aggredisce bambina seduta nel passeggino

Una paura tremenda per una madre colta dalla disperazione nel vedere un rottweiler sopra la testa della sua bambina, pensando al peggio.

E’ accaduto ieri in Via Verdi a Mestre, a metà mattina a madre e bimba, un cagnolino di piccola taglia, anche lui in passeggiata, accucciato sul cestino della carrozzina.

Una mattina come tante, turbata all’intrusione del cane di grossa taglia, che pur a guinzaglio, forse attratto dall’abbaiare del cagnolino, si è avvicinato troppo alla bimba, ferendola.

Non l’ha morsa, per fortuna, e l’arrivo immediato dell’ambulanza e della polizia municipale chiamate da chi aveva assistito alla scena, ha trasportato mamma e figlia al Pronto Soccorso. Lì è stata visitata e medicata. Per fortuna solo un livido e il tempo di respirare a fondo dopo quel momento di terrore.

Il proprietario del cane si è mostrato molto dispiaciuto, ed è sempre rimasto vicino alla madre, ha atteso con lei l’ambulanza. La famiglia tutta sta cercando di ritrovare un po’ di serenità e ancora non ha deciso se denunciare o no il padrone del rottweiler.

In realtà gli episodi che riguardano i cani di grossa taglia e che si trasformano in incidenti, si susseguono con una certa inquietudine, forse a causa della forza che mettono in moto se si agitano, non perché siano violenti, ma per “massa”, per così dire.

I proprietari di questi animali dovrebbero prevenire vicende come queste – hanno dichiarato numerose persone che hanno visto quanto era successo – non solo vanno tenuti a guinzaglio, ma in alcuni casi dovrebbero mettergli la museruola. E’ necessario aumentare la prudenza, valutare i rischi, nessuno ce l’ha con i cani che sono spesso i migliori amici dell’uomo, ma è quest’ultimo che va educato, che proteggendo gli altri, in fondo protegge anche il suo cane.

Spesso questi cani così grandi e massicci vivono in appartamenti, corrono poco, passeggiano a guinzaglio in città, fra le macchine, quindi è evidente che è necessaria la maturità cosciente dell’uomo che deve sapere e conoscere tutti questi aspetti quando sceglie di vivere con un cane.

Questa volta e per grazia ricevuta, la vicenda si è conclusa con “amaro lieto fine”, sì perché si doveva evitare e si poteva prevenire con l’acquisizione di una maggior responsabilità di cui l’uomo è debitore.

Andreina Corso | 29/09/2016 | (Photo d’archive) | [cod canipe]

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