Domenica movimentata a Mestre, ieri sera infatti alle 21, il leader del Carroccio, Matteo Salvini è arrivato in Piazza Ferretto per sostenere la candidatura di Gian Angelo Bellati alla poltrona di sindaco di Venezia e di Luca Zaia a presidente della Regione. Il segretario leghista però, è stato accolto dagli attivisti dei centri sociali Rivolta e Morion di Venezia e ci sono stati numerosi tafferugli tra i protestanti e le forze dell’ordine.
Si sono presentati in 150 circa, con bandiere e striscioni, hanno esordito dichiarando: “Siamo pacifisti, poliziotti spostatevi. Salvini, vattene” e slogan del tipo ““Salvini go home, immigrants welcome” (Salvini vai a casa, benvenuti immigrati)”, accompagnati da alcuni gommoni gonfiabili, simbolo dei profughi che il leader della Lega Nord è restio ad ospitare.
I manifestanti hanno fin da subito cercato di forzare il cordone della polizia, con gli agenti del Reparto Mobile di Padova schierati a metà di via Palazzo, dove i ragazzi si erano dati appuntamento un’ora prima. Le forze dell’ordine hanno allora risposto con una carica di contenimento, cioè con manganellate, seguite dal lancio di petardi e fumogeni, nonché bombe carta da parte degli attivisti.
Qualcuno è rimasto ferito durante i tafferugli, mentre dal palco allestito in Piazza Ferretto, Salvini ha dichiarato: “Quattro manifestanti non mi spaventano”. Il clima poi si è alleggerito e i manifestanti sono rimasti in Via Palazzo finché il segretario federale non ha finito il suo discorso, nel frattempo hanno declamato slogan ed intonato canzoni contro di lui.
L’atmosfera mestrina si era già scaldata alle 18, quando in centro sono arrivati i primi mezzi blindati delle forze dell’ordine (il Reparto Mobile di Padova, i carabinieri del Battaglione Mestre e la Guardia di Finanza), circa un centinaio di uomini. Tra i manifestanti anche Michele Scibelli (ex Udc, ora candidato con “Venezia Popolare”) e alcuni attivisti del Partito Comunista.
Redazione
25/05/2015
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