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“Mamma, la mia prof è un uomo…”. Supplente riconosciuta su sito di trans a pagamento

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"Mamma, la mia prof è un uomo...". Docente riconosciuta su sito trans

Cosa direste se i vostri figli venissero a casa dicendo un giorno che hanno scoperto che una loro professoressa è in realtà un uomo, anzi è in realtà un ‘trans’, anzi è in realtà un ‘professionista’ del settore, con tanto di foto ‘hot’ e tariffa di 200 euro l’ora su un sito web? Noi crediamo che la notizia sia ‘leggermente’ destabilizzante: poveri noi genitori cresciuti ed attaccati a distinzioni nette: bene-male, ricchi-poveri, onesti-disonesti, uomo-donna… come faremo ad assistere i ragazzi alle transazioni di questi tempi dove tutto diventa sfumato se non siamo preparati noi per primi?

La riflessione arriva come conseguenza di una notizia di oggi della Regione, precisamente da Vicenza, e nasce dal ritrovamento di foto osè rimbalzate negli smartphone degli studenti dell’istituto tecnico «Rossi».
«Le hanno viste almeno tutte le terze, quarte e quinte» ridacchiano i ragazzi dell’Itis di Vicenza fuori da scuola. Immagini prese da un sito di incontri hard che ritraggono una donna seminuda, accompagnate dai dettagli dei servizi sessuali che sarebbe pronta ad offrire per 200 euro l’ora e l’indicazione del nome d’arte: «Luna trans». Un viso troppo somigliante a quello della supplente d’inglese, una professoressa che da anni copre le assenze di docenti di ruolo, racconta il Corriere del Veneto oggi in edicola.

L’insegnante, presentata alle classi e agli studenti come donna, era incaricata alle sostituzioni e come precaria aveva girato negli ultimi anni vari istituti di Vicenza, ma fino a qualche giorno fa nessuno aveva notato quella somiglianza con le pose di quelle scene osè, nessuno aveva denunciato quegli annunci così scabrosi, che alludono alla prostituzione di un transessuale.

Il problema all’ istituto tecnico «Rossi», dove lunedì le foto sono arrivate nella scrivania del preside, Alberto Frizzo, si risolverà da solo in quanto alla professoressa (che all’anagrafe è uomo) è stato chiesto di andare in ferie e poi verrà risolto il contratto, ma la-il prof resterà comunque in graduatoria e verrà chiamata-chiamato da altre scuole: a quanto pare non è possibile né per l’ufficio scolastico provinciale né per quello regionale attivare una contestazione retroattiva. Quindi, di fatto, la docente rimarrà «potenzialmente» alle dipendenze dello Stato.

Per quanto riguarda gli annunci hot inseriti in un sito inequivocabilmente volto all’offerta di rapporti sessuali a pagamento, bisognerà capire se essi sono recenti o (forse) residui di una vecchia «attività» poi abbandonata, rimasta indelebile sul web. L’assessore all’Istruzione del Veneto Elena Donazzan ha chiesto al direttore generale dell’ufficio scolastico regionale Daniela Beltrame di avviare un’inchiesta sulla presenza e sul comportamento del supplente, che andava in classe con abiti femminili, in un istituto tecnico vicentino.

“Condividendo l’esigenza di tutelare i nostri studenti ed il buon nome della scuola veneta – scrive Donazzan a Beltrame – ritengo sia nostro dovere verificare non solo quanto accaduto nell’istituto tecnico vicentino, ma il percorso di questo docente ed il comportamento tenuto nelle scuole dove è stato chiamato a prestare il proprio servizio”.

“La segnalazione a me – spiega Donazzan – è pervenuta in forma anonima con l’invio di fotografie oscene. Mi chiedo se non fosse possibile prevenire tale scabrosa situazione, se non si potesse comprendere che quella persona non era esattamente la più indicata ad insegnare”. La scuola mantiene il più stretto riserbo con l’indicazione che il comportamento dell’insegnate “è sempre stato irreprensibile”.

“Indirizzerò al ministro dell’Istruzione una riflessione in merito al reclutamento ed alla abilitazione degli insegnanti – ribadisce Donazzan – credo infatti che, unitamente al titolo di studio, alla valutazione sulla capacità didattica, debba esserci anche un giudizio sulla probità e moralità del docente”.

Il precedente:
► Luca, il professore diventato Cloe: mi sento donna

Laura Beggiora

(immagine di repertorio)

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