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Lone Survivor, l’Afghanistan degli eroi senza superpoteri. Di Alice Bianco

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Lone Survivor locandina film

Tratto dall’omonimo romanzo best seller del New York Times, Lone Survivor, è storia di vita vera, non è il classico film di guerra che tutti si aspettano, ma pura adrenalina, colpi di scena ed una buona dose di emozioni e sentimentalismo, che lo distinguono dagli altri del genere.

La pellicola racconta l’incredibile storia di quattro Navy SEAL, in missione segreta in Afghanistan, per neutralizzare una potente cellula di al-Qaeda. Il piccolo gruppo, composto da Marcus Luttrell (Mark Wahlberg), Michael Murphy (Taylor Kitsch), Danny Diez (Emile Hirsch) e Matthew “Axe” Axelson (Ben Foster) rimarrà isolato dai soccorsi e circondato da una milizia talebana numericamente più grande e pronta alla guerra, dovrà affrontare la terribile lotta contro i nemici. Solamente uno di essi riuscirà a sopravvivere.

Dopo il disastroso ‘’Battleship, l’attore e regista Peter Berg, porta sul grande schermo un film finalmente degno di nota. Lone Survivor è si un film di guerra, d’avventura, ma ciò che lo caratterizza sono proprio le scene toccanti, quelle in cui viene mostrata la sofferenza e il non arrendersi mai dei protagonisti.

Questi Navy SEAL sono ritratti come semplici uomini, con una famiglia a casa che li aspetta, con sogni, speranze, ma soprattutto come dei veri eroi, senza bisogno di superpoteri. Armati di bombe e fucili, sarà però solamente con la loro forza di volontà e di ricongiungersi con i loro cari, che riusciranno ad andare avanti a combattere e a ‘’non abbandonare mai la battaglia’’.

Uomini i Navy SEAL, dotati di etica e morale. Esemplare la scena in cui i quattro soldati discutono sul da farsi, dopo aver fermato tre membri della tribù talebana locale. Lasciarli liberi o ucciderli come i nemici hanno fatto prima di loro? Chi è d’accordo e chi no, ma a dispetto del buonismo, la decisione presa dal loro comandante, Murphy, decreterà gli esiti delle vicende a venire.

È proprio da questo momento in poi che il clima della pellicola, partita un po’ in sordina, con un ritmo pacato, finisce per spiccare il salto, un accelerata e un exploit delle scena d’azione, che fanno venire il fiatone persino al pubblico, sono proprio la chiave del successo della magistrale opera di Berg.

Tanti gli effetti speciali, le inquadrature soggettive che regalano allo spettatore la possibilità di vivere i combattimenti in prima persona e tante anche le emozioni. Commuovente, travolgente e spiazzante, Lone Survivor lascia senza parole e l’unica cosa da fare è proprio lasciarsi trasportare. È proprio il caso di dire, missione compiuta.

Alice Bianco

[19/02/2014]

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