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Ipocrisia di Stato e Chiesa: i cittadini si ribellano. Encomio a FN

"Sorprendente il Sindaco di Venezia Brugnaro che si accoda a cotanta ipocrisia invocando che “i militati di FN vengano puniti”: sia lui punito, incapace di rispettare le sue promesse elettorali come combattere il degrado e la criminalità..."

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Desidero complimentarmi con tutti i dirigenti e militanti di FORZA NUOVA, per la proficua azione di protesta inerente la gestione degli extracomunitari ospitati nella base di Cona: non si tratta di “guerre tra poveri” ma di INGIUSTIZIA SOCIALE perpetrata da politiche immigrazioniste di una Sinistra becera che proprio per queste sue scelte alimenta sentimenti di scontro e financo di deplorevole razzismo.

Governo, Prefetto, succubi di violenti in maggioranza pseudo profughi che, ottenuto illegalmente quanto volevano, capricciosi rifiutano altre sistemazioni e il cibo loro dato, ignorando che vi sono terremotati e/o indigenti italiani che vengono giornalmente umiliati da un Governo e uno Stato ingrato.

Sorprendente il Sindaco di Venezia Brugnaro che si accoda a cotanta ipocrisia invocando che “i militati di FN vengano puniti”: sia lui punito, incapace di rispettare le sue promesse elettorali come combattere il degrado e la criminalità, chiudere centri sociali o governare uno spazio grande 150 metri, come piazza San Marco, infestata da anni da bande di abusivi che ingenerano pericolose battaglie quotidiane svergognando Venezia al mondo!

Deplorevole parimenti la propaganda pro extracomunitari esercitata dalla Chiesa bergogliana e dal Patriarca di Venezia Francesco Moraglia che si battono contro la povertà, ignorando quella nazionale o locale.

Espressione di coerenza di Moraglia è il mostrarsi sempre inondato d’oro di paramenti sempre lussuosi e che ha “umilmente” bisogno di un bauchetto personale che gli sollevi le sottane quando cammina! Lo stesso Patriarca che invece di alimentare la fede cattolica si erge a paladino di pseudo diritti di islamici, chiude le chiese affittandole ad usi terzi al fine di lucro, trasforma le canoniche in hotel, alimentando la furiosa protesta dei veneziani che di fatto, come nel caso di Santa Fosca, notizia riportata dai mass media anche stranieri, denunciano e bloccano il progetto, già in parte attuato con abusi accertati dallo stesso Comune e Soprintendenza.

Desidero porgere le congratulazioni a quei cittadini e associazioni-comitati che con la loro voce hanno vanificato le intenzioni solo lucrative di un patriarcato avido: non monetizza infatti realizzare nell’ex canonica appartamenti per indigenti, famiglie in difficoltà, siano essi veneziani e/o di nazionalità italiana: non è questa parimenti carità?

Pleonastico affermare che a Moraglia e alla Chiesa bergogliana degli italiani in difficoltà pare nulla importare: preferibile il business dei finti profughi.

Nell’occasione della Solennità della Madonna della Salute, grande festa Veneziana istituita dalla Serenissima Repubblica che a difesa del suo popolo innalzava “ex voto” contro la peste, mirabili ed ardite sacre architetture, auspico che le gerarchie e il clero ricordino l’ammonimento evangelico in Matteo 6,19-24 “non potete servire a Dio e a mammona” e che uno Stato ritrovi infine la sua dignità.

Ad Maiora.
Venezia, 21 novembre AD 2017.

Alessandro prof. dott. Tamborini*
*Plenipotenziario,
Responsabile Nazionale di FN per le politiche
di tutela e promozione del patrimonio culturale ed artistico.Cattedratico di Scienze Religiose, Storia e Simbolismo dell’Arte Antica e Medievale.

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  1. Gentile Adreina, non mi arrabbio con Lei nè con nessuno, attraerso questo mezzo poi non è da me e non avrebbe senso. Le sue son belle parole, la realtà è un’altra, guardi il film denuncia del comitato CITTADINI DI VENEZIA, è postato in facebook o lo trova in internet nelle testate giornalistiche. Purtroppo in Italia non viene perseguito niente, non c’è Stato ne Magistratura. In sei anni di lavoro al contatto anche con gli immigrati, un’opinione me la sono fatta e, non vado oltre al fatto che lo posso dire a loro vanno riconosciuti i diritti negati agli italiani. Per cui mi spiace ma sono d’accordo con il Professore. Cordialmente.

  2. Gentile Patrizia, voglio che mi creda quando le dico che sentirsi licenziata in età matura, trova, non solo la mia totale solidarietà, ma anche la mia rabbia verso condizioni tanto difficili da sopportare, che non dovrebbero accadere. Però la colpa non è di chi sta peggio di noi, lo sappiamo. Le responsabilità vanno sempre distinte, altrimenti succede che è colpa di tutti e quindi di nessuno.
    Su chi delinque, non ci sono scuse per nessuno, la delinquenza, la sopraffazione, non possono essere accettate. Da qualunque parte provengano.
    Ho letto la squallida storia della lettrice, ma quel comportamento non è la storia di tutti gli immigrati o profughi, come vogliamo chiamarli.
    E non è neppure la storia degli italiani, che talvolta sbagliano e si comportano male. Questi atteggiamenti violenti vanno perseguiti e io non ho mai sentito dire a qualcuno che devono essere tollerati.
    Però Patrizia, guardi che c’è tanta brava gente tra noi. Non emergono le cose belle, purtroppo e davvero non mancano, ci pensi. Non si arrabbi con me. E si guardi da chi, in ragione di una sua verità usa parole e gesti violenti. Le faccio il dono di una mia poesia, spero rischiari il suo cuore.
    Li vedo nell’ombra i tuoi occhi di cera
    rivolti allo specchio d’acqua marina.
    Pianto nebbioso quel lacrimare di seta
    fili di vuoto per la tua prigionia
    avvolgono il raccolto del sale.

  3. dott. Andreina Corso, il mio sollievo c’è e rimane, chiaro che non intendo fare scontri con nessuno, è giusto che le proteste si alzino, la cronaca di tutti i giorni racconta cose da inorridire tra le attenzioni rivolte agli OSPITI definiti profughi e noi italiani, a me italiana e veneziana di nascita è stato riconosciuto il privilegio a 60 di essere stata buttata fuori dall’amministrazione del COMUNE di VENEZIA, se metto insieme le mie difficoltà con le loro, con i rom, e con tutti i “magna pan a tradimento” che la SINISTRA difende ed appoggia, loro sono una classe di abbienti rispetto a me. La sinistra non dimostra ragionevolezza verso gli italiani, li stà sotterrando. Far crescere la rabbia è quello che vuole lo stato Italia che LI CHIAMA QUI. DIVIDI ET IMPERA. Cordiali saluti. P.S.: aggiungo che non mi piace per niente dialogare con scritti, però la situazione che mi trovo a vivere in questo momento non mi dà scelta.
    Sotto le mia lettera pubblicata da “La voce di Venezia”, la testimonianza della signora Stella, che dichiara di esser stata testimone di MOLESTIA SESSUALE rivolta ad una ragazza proprio al mercato di Marghera, si presume sia opera della stessa persona. DOVEROSO ED URGENTE INTERVENIRE O DOBBIAMO SUBIRE ANCHE QUESTO OLTRAGGIO?

  4. Egregio prof. Tamborini, la sua lettera dice le stesse cose della precedente, solo che aggiunge i complimenti ai militanti di Forza Nuova. Sorvolerei sulla “punizione” auspicata dal Sindaco, non sono le punizioni a portare ragionevolezza a chi è così tanto convinto di quel che fa e dice.
    Eventualmente, altre strade sarebbero possibili, come l’ascolto e la distanza dal rancore.
    Noto che nulla mi ha detto in merito al mio povero tentativo fallito di parlare, dialogare con Lei, di affidarle le argomentazioni utili ad un incontro, pur da posiioni differenti.
    Sulla questione Santa Fosca ne abbiamo scritto. Se lei è al corrente di altre canoniche o luoghi di dubbia destinazione, per favore, lo dica e lo scriva. O meglio, lo documenti.
    Saluto Patrizia e mi auguro che queste mie parole non turbino il suo sollievo. Spero di incontrarla in dialoghi sereni, così come è sempre avvenuto, mi pare, tra noi.
    A Lei , dottor Tamborini, oltre al rammarico di un’occasione mancata, l’augurio di incontri e circostanze capaci di restituirle fiducia nell’uomo e nella sua capacità di esprimere, donare umanità.

    • Signora Andreina non non ho visto le sue note perché all’estero. Nessun appuntamento ne occasione mancata: sono disponibile quando vorrà ad un incontro-dialogo. La Direzione de La Voce per la quale collabora dispone di ogni mio dato anche telefonico. Mi chiami se vorrà. Allo stesso ho già informato anche la sua testata di notifiche di fatti e circostanze legate alla gestione di chiese a Venezia ed altro, già oggetto di denunce alle autorità competenti. E’ noto che ciò che dico faccio, nelle forme che le leggi vigenti e la buona educazione acconsentono. Cordialità.

  5. Prendendo spunto, il sindaco Brugnaro Luigi (come si firma) predica l’occupazione ma ci sono ora 130 famiglie lasciate sul lastrico, operatori dei musei civici a rischio posto di lavoro, lavoratori APT anch’essi disoccupati. Ancora due anni e mezzo di questo governo inesistente, sono troppi.

  6. Chiarissimo Professore,
    oggi Lei ha cambiato la mia giornata, che sospiro di sollievo, ci voleva proprio una lettera così, almeno uno che le canti e le suoni come si deve.
    Come ha scritto Mario Rigo ex sindaco di Venezia, Venezia ha un Capo e non ha classe dirigente. Dire Capo ad un Sindaco è cosa assai offensiva per come le capisco io e spiega molto. Un Sindaco inca**** in tutto anche nelle relazioni, una Giunta muta ed una Sinistra becera sono la vergogna di questa città. Spero di leggerLa ancora.

    • Grazie signora Patrizia delle sue gentili parole. Vi sono, grazie a Dio, tante persone che a Venezia cercano di far rispettare i diritti dei cittadini violati proprio da coloro che dovrebbero tutelarli. Il mio encomio difatti è stato esteso anche ai quei Comitati ed Associazioni che si battono anche proficuamente, come per caso ex canonica di S.Fosca. Il mio giudizio sul Sindaco Brugnaro è in ogni caso positivo per ciò che, anche con difficoltà, ha fatto e sta cercando di fare. Non condivido taluni suoi interventi, deplorevole come in quello verso Forza Nuova. Esecrabile un Patriarca che pontifica in paramenti dorati sulla povertà ed accoglienza ma si guarda bene da pubblicare, per amore di Verità, tutte le proprietà della Chiesa Veneziana: Moraglia che dovrebbe governare ecclesiasticamente Venezia e che invece rimane ferma e ancor più morente dal Suo arrivo come Patriarca a Venezia.

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