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Autonomia del Veneto: noi tra le regioni più ricche? Sanità fiore all’occhiello? Ma siamo sicuri?

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Autonomia del Veneto: noi tra le regioni più ricche? Sanità fiore all'occhiello? Ma siamo sicuri?

Vorrei trovare qualcuno che cortesemente mi spiega perché dovrei votare per l’autonomia della Regione Veneto, quali ragioni certe ci sono che i veneti avranno una situazione di vita migliore, non mi pare ci sia campagna informativa, o sbaglio? E’ reale che il Veneto ad oggi è ancora tra le regioni d’Italia più ricche? Ho parecchi dubbi.

1 – La sanità a mio avviso non è poi un fiorellino all’occhiello. Sono disoccupata e con l’indennità NASPI con cui vivo mi son dovuta pagare due esami diagnostici eseguiti a regime privato nel 2017, ho passato i 500 euro di spesa, le liste d’attesa non erano ancora state aperte. Mettici le spese di tickets, farmaci, visite private, in Veneto è difficile se non impossibile curarsi per disoccupati come me, pensionati, disabili, famiglie a mono reddito, gli stipendi son da fame.

2 – La chiusura di Ospedali e quindi dei Pronto Soccorso, ha portato alla conseguente situazioni di cui tutti siamo a conoscenza. Per giunta se vai di pomeriggio non trovi più una specialista. Medici come impiegati, Pronto soccorsi intasati, per mancanza di fondi o per mala gestione. Ho avuto un’esperienza a Trento, di pomeriggio, visita specialistica, in mezz’ora ero fuori, questione di organizzazione e di sistema.

3 – Credo che la maggior parte dei cittadini preferirebbe andare dal medico di base e risparmiarsi lunga coda negli ospedali, quasi tutti i medici di base lavorano dai quattro –cinque giorni solo per appuntamento, forza maggiore si va al Pronto Soccorso.

4 – Le operazioni sono programmate, sempre che non arrivi morente, un tempo quando eravamo più poveri, non era così, certificato di ricovero del medico curante e venivi operato. Così la nostra vita è ormai in balia del caso.

5 – Scuole, asili nidi e materne…………..come vanno? Maestre disoccupate e maestre in super lavoro a rischio la sicurezza dei nostri bimbi, in una Venezia non strutturata per favorire la maternità nelle donne lavoratrici. Già, forse neanche servono più, in una città morta e sepolta.

6 – Problema casa, voce di popolo dicono che sono 5.000 gli alloggi pubblici chiusi, lasciamo perdere, la città è morta, non servono più. A seguito di questo anche le attività hanno chiuso, l’economia non gira e se gira non in mano agli italiani, quindi non rimane in Patria.

7 – Problema lavoro: Il Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda ha firmato il decreto di riconoscimento come area di crisi industriale complessa per l’intero territorio del comune di Venezia.
DOVE LO CERCHIAMO UN LAVORO? COME CE LO INVENTIAMO UN LAVORO?
Testimone è la cronaca di tutti i giorni, a Venezia ultimamente si è dispensata disoccupazione che crea emarginazione sociale chiamata “miseria nera”.
Come accedere al lavoro? Dalle Coop, Agenzie, Consorzi,…vedere per credere a che condizioni.

Insomma, chi mi risponde se ci sono dei programmi per migliorare il Veneto da questi problemi, i prioritari che mi vengono in mente, quindi il “SOCIALE”?

Ringrazio anticipatamente delle disponibilità.

Patrizia Pensa

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3 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Cara Patrizia, nessuno potrà mai spiegarti nulla in maniera definitva, fa tutto parte del grande bluff…
    Ad esempio: il Veneto vuole dividersi dagli altri, ma contemporaneamente ha unificato tutte le ULSS. Allora? Qual’è la logica? Meglio la realtà piccola, da sola, più controllabile e manovrabile, o meglio il pentolone dove tutti vanno dentro e si rischia di non capirci più niente…?
    IL mio parere?
    Dipende da quello che è più conveniente in quel momento…
    Aldo – Mestre

  2. mi sono dimenticata i pediatri di base…mi piacerebbe fare un sondaggio tra le mamme. Quanti fanno visita a domicilio? Lo sappiamo tutti che nei bambini la malattia ha una progressione più veloce che nell’adulto.

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