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Lettere. A quando manutenzione fiume Brenta-Cunetta?

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“I nostri fiumi sono autentiche bombe ad orologeria che vanno disinnescate”. Con queste gravi parole, a fine 2013, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha risposto alle sollecitazioni delle amministrazioni e cittadini che chiedevano sicurezza idraulica dei territori.

Da allora sono stati innumerevoli le occasioni, sul tema, di confronto fra i nostri comitati e le amministrazioni locali, con gli amministratori regionali e anche politici locali regionali e nazionali fino ad arrivare ai ministri delle infrastrutture Del Rio e dell’ambiente Galletti.

Ora la nostra regione che sconta decenni di incuria dei fiumi, cronico ritardo della manutenzione, assenza di sensibilità sul tema, pare finalmente convinta, anche con i fatti, a perseguire la sicurezza idraulica come priorità.

Molti sono i progetti e le opere in via di realizzazione (vari invasi a monte stanno per essere realizzati per un totale di oltre 10 milioni di mc di portata, la progettazione idrovia sembra ben indirizzata, alcuni fiumi (fortemente toccati dai fenomeni alluvionali negli ultimi anni) stanno subendo notevoli attività di rinforzo.

Il Brenta-Cunetta (il ramo costruito a metà ‘800 per convogliare le acque verso il mare da Strà a Brondolo che attraversa le due provincie di Venezia e Padova) soffre invece, di carenza di manutenzione.

Dopo decenni di totale incuria, subito dopo un importante manifestazione (solo un caso?) a settembre 2013 sono stati eseguiti ( in qualche limitato tratto) dei lavori di taglio degli alberi pericolosamente pendenti verso il letto del fiume, di ripresa di alcune frane, di taglio vegetazione (che, in alcuni tratto copriva quasi interamente il corso del fiume, dando una a forte sensazione di disordine e soprattutto impedimento allo scorrere dell’acqua), creando un oggettivo rischio in caso di piene.

Le frane, lungo tutto il percorso, si sono moltiplicate unendosi fra di loro (uno studio del 2011 fatto dalla protezione civile, nel solo tratto di Campolongo parla di oltre il 45% di argini coinvolti, valori triplicati rispetto ad 8 anni prima.

Numerosi sono gli alberi scivolati con le loro radici ed il terreno circostante sul letto del fiume, segno che i cedimenti continuano.

Il fiume ha quindi assoluta necessità, di costante ed impegnativa manutenzione.

Il piano di bacino 2015-2021, recentemente approvato dall’Autorità di Bacino Alpi Orientali con la supervisione dalla Regione Veneto ed inviato alla Comunità Europea come preciso impegno di
programmazione, non prevede nessuna manutenzione sul tratto del Brenta-Cunetta.

Sul Bacchiglione si è intervenuti in maniera importante, solo dopo i disastri del 2010 ed ancora oggi continua la giusta programmazione di rinforzo degli argini.

Sul Cunetta due anni fa si è dovuti intervenire, investendo d’urgenza 250.000 euro, con attività di rinforzo arginale, per una grave fessurazione al centro dell’argine in prossimità del Parco Sarmazza nel comune di Vigonovo (Ve).

Il fattore “emergenza” regola, quindi (purtroppo) le attività pubbliche..

A quando, invece, una programmazione seria e costante sul BRENTA – CUNETTA?

Comitato Intercomnunale Brenta Sicuro
(fb: brenta sicuro)

25/07/2016

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