Lenzuola bianche con slogan di protesta in via Fogazzaro a Mestre. Le hanno stese martedì mattina i residenti che abitano sopra la sede del centro culturale trasformato in luogo di culto dove vanno a pregare decine di islamici e che risulta essere stato frequentato da almeno uno dei presunti terroristi kossovari arrestati dalle forze dell’ordine la settimana scorsa.
Dopo il sopralluogo della Polizia Municipale effettuato venerdì scorso che ha accertato come non siano stati eseguiti gli interventi richiesti per il cambio di destinazione d’uso il centro culturale continua a restare aperto, in violazione della proroga concessa e continuando a disturbare la quiete di chi abita nella via. Situazione che per i residenti, tra cui molti aderenti al nuovo Comitato Piave-Cappuccina, è diventata insostenibile tanto da portare al clamoroso gesto di questa mattina.
«La nostra protesta – ha spiegato Mara Ranucci, portavoce del Comitato Cappuccina- – non è contro le persone e il credo religioso ma per il mancato rispetto delle regole a cominciare da quelle condominiali. Non si può pregare la notte o la mattina presto con altoparlanti a tutto volume mentre, proprio sopra quello che dovrebbe essere un negozio, la gente cerca di dormire.