Cristina Albini, moglie e vedova di Albano Cassol, il ladro ucciso dal benzinaio Graziano Stacchio, ha occupato una casa. La donna, rimasta da sola con quattro figli, è riuscita ad entrare in un appartamento che l’Ater aveva appena ristrutturato a Lutrano di Fontanelle, nel Trevigiano. A questo punto ha fatto entrare i quattro figli, poi si è barricata in casa ed ha chiamato lei stessa i carabinieri, dicendo: «Da qui ora non mi muovo più».
Cristina Albini, moglie 33enne di Albano Cassol, rimasta vedova per la morte dello stesso, ucciso dal benzinaio Graziano Stacchio lo scorso anno a Nanto durante l’assalto a una gioielleria con un caso che ha occupato i giornali per diversi giorni, fino ad oggi aveva vissuto con i figli in una roulotte.
Martedì sera la svolta, la donna ha occupato uno degli appartamenti popolari rimessi a nuovo e destinato ad essere assegnato e ci si è barricata dentro tramite bando Ater. Poi ha chiamato i carabinieri per autodenunciare il fatto chiedendo di parlare anche con il sindaco.
In casa non ci sono né gas né luce, ma la 33enne, vista la presenza dei bambini, ha già preteso l’allacciamento delle utenze. Ha dichiarato di aver fatto il gesto per il bene dei suoi figli ed ha citato come esempio i profughi per i quali sono stati trovati degli alloggi ad Oderzo, mentre lei dieci anni prima sarebbe stata in graduatoria per l’assegnazione di una casa popolare ma l’assegnazione non era arrivata.
Francesca Chiozzotto
20/03/2016
(cod occupater)
il gesto non è legale, ma penso che per amore dei suoi figli, ha più diritto di questi migranti, in fondo le tasse le pagano gli italiani, e devono servire agli italiani, non capisco come mai questi giovanotti (al di là delle famiglie, che fuggono da guerre ) nella loro età piena di forza, acquistano privilegi, e vengono mantenuti. perdonatemi ma non lo capisco, forse perchè a me nessuno ha mai regalato nulla, e ho dovuto lavorare molto presto.
Brava ha fatto bene!!!