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La Prefettura ha deciso: chiude la moschea di Mestre

Si cercano luoghi di preghiera alternativi. I tempi di chiusura dei locali del centro di preghiera di via Fogazzaro potrebbero maturare già nelle prossime ore. Anche se forse verrà consentito l’ultimo momento di preghiera del venerdì, il giorno dedicato alla preghiera islamica alla presenza dell’imam

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Lenzuola per chiudere la moschea: protesta a Mestre questa mattina

La comunità cingalese che sette anni fa ha acquistato i locali di via Fogazzaro trasformandoli in centro di preghiera dovrà trovarsi un altro posto per pregare il Korano. Ad annunciarlo è la Prefettura che mercoledì mattina ha ospitato una riunione straordinaria del Cosp (Comitato ordine e sicurezza pubblica) in cui ha affrontato il tema legato all’attività di preghiera di quello che è registrato come centro culturale ma che da sempre è una piccola moschea dove anche uno dei presunti terroristi kosovari arrestati una settimana fa andava a pregare.

«In relazione al centro di preghiera di via Fogazzaro, atteso che sono state accertate delle violazioni di carattere edilizio, nonché sulla destinazione d’uso dell’immobile, che non consentono – scrive in una nota la stessa Prefettura -, a tutela degli stessi frequentatori, il mantenimento dell’apertura, il Comune di Venezia, per venire incontro alle esigenze rappresentate dalla comunità bengalese, ben integrata insediata nel territorio, avvierà da subito i contatti con i referenti responsabili allo scopo di individuare, nell’ottica di un rapporto improntato al dialogo e all’integrazione sociale, dei luoghi alternativi per la preghiera, nel rispetto delle disposizioni normative vigenti in materia».

La notizia determina due cose. La prima un successo da parte dei residenti, dei comitati e della pressione esercitata nei confronti dell’amministrazione comunale non ultima la protesta delle lenzuola appese fuori di terrazzini e finestre di martedì scorso. La seconda l’intenzione da parte dell’amministrazione comunale di trovare una alternativa per consentire la preghiera islamica alla comunità del Bangladesh che aveva già manifestato l’intenzione di occupare parchi e piazze in caso di chiusura coatta della moschea. Nella scelta di una nuova “sede” il Comune dovrà tener conto anche della legge regionale che concede la pratica del culto islamico ma in sedi lontane dai centri abitati.

I tempi di chiusura dei locali del centro di preghiera di via Fogazzaro potrebbero maturare già nelle prossime ore. Anche se forse verrà consentito l’ultimo momento di preghiera del venerdì, il giorno dedicato alla preghiera islamica alla presenza dell’imam.

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