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La mostra personale di Aldo Andreolo

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[24/08] Considerato il successo di critica e di pubblico (fino ad ora ha registrato oltre 20.000 visitatori), la Biblioteca Nazionale Marciana ha deciso di prorogare fino a domenica 30 agosto la mostra "Aldo Andreolo. METAMORFOSI. Opere su carta e dipinti dal 1948 a oggi" (con orario: 10 - 19 (ingresso dal Museo Correr dalle 10 alle 18), che doveva chiudere il 26 agosto. (nella foto l'opera "donna seduta").

L'esposizione intende riscoprire il complesso itinerario creativo dell'artista, che ha visto nel tempo la trasformazione, a volte anche radicale, di alcune immagini emblematiche della sua pittura.

 

In essa sono riunite una quarantina di opere - tra disegni, acquarelli, incisioni e dipinti - realizzate da Andreolo nell'arco d'un sessantennio; si vuole proporre infatti un raffronto, a volte inedito, tra le avventure giovanili e l'opera attuale del pittore.

Il catalogo, pubblicato per l'occasione, contiene un saggio di Giulio Ghirardi dal titolo "Il silenzio parlante di Aldo Andreolo", oltre a una ventina di riproduzioni a colori delle opere esposte, la biografia e la bibliografia dell'artista. 

Aldo Andreolo è nato a Venezia. Allievo di Giuseppe Cesetti all'Accademia di Belle Arti di Venezia, si diploma in pittura nel 1949.
Nello stesso anno avviene il suo clamoroso esordio alla Rassegna di pittura italiana contemporanea al Museo Correr di Venezia, dove le sue opere figurano accanto a quelle di Boccioni, Carrà , De Chirico, Modigliani, Morandi, Sironi e altri protagonisti della pittura italiana del '900. In tale occasione una sua opera viene acquistata dal Museo Ca' Pesaro di Venezia.

Sul finire degli anni Cinquanta Andreolo approda a una pittura espressionistico-gestuale, fortemente materica (Nature morte, Tetti di Venezia).
Verso la fine degli anni Sessanta la sua pittura, abbandonate le cromie dense e chiassose del periodo precedente, si attesta su posizioni che inclinano a una sorta di "realismo magico", intriso di suggestioni metafisiche.

Nascono così i cicli delle Automobili abbandonate e delle Edicole, ai quali fanno seguito le Spiagge e le Attese, in cui appaiono, troneggianti su rosse sedie da spiaggia, le sue enigmatiche eroine, assorte in lunghe meditazioni o intente a scrutare l'orizzonte in attesa d'improbabili eventi.

Alcune opere recenti (Interni, Traslochi) hanno rivelato un rinnovato interesse dell'artista per l'oggetto, che diventa, in questa nuova stagione pittorica di Andreolo, il protagonista di una metafisica Weltanschauung.

L'artista veneziano ha partecipato a centinaia di mostre in tutto il mondo. Ha esposto, oltre che in Italia, a Londra, New York, Los Angeles, Tokio, Parigi, Ginevra, Basilea, Monaco di Baviera, Mannheim, Lubecca, L'Aja, Bruxelles, Vienna. Non meno importante di quella pittorica è la sua produzione grafica, spesso ispirata alla letteratura.

Da ricordare la sua cartella di serigrafie Morte a Venezia, tratta dal celebre racconto di Thomas Mann. Aldo Andreolo è autore di due libri: Guardare gli altri. Artisti visti da un artista e Venezia ricorda, tradotto recentemente in inglese. Collabora, come pubblicista, alle pagine culturali di alcuni quotidiani e periodici.

L'artista vive a Venezia.

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