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La morte di Fabio Gasparini, il mistero di un tragico destino

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La morte di Fabio Gasparini, il mistero di un tragico destino

Nulla e nessuno potrà restituire la vita a Fabio Gasparini, il ragazzo diciottenne che è stato trovato morto nel canale Fasiol, a tu per tu con Sacca Sessola e poco distante dalla sua barca della Laguna Trasporti, che egli stesso pilotava.

Le cronache ci hanno raccontato la drammatica esperienza del pilota Actv Mauro Minio, che per primo ha cercato di soccorrere quel corpo che galleggiava, che poi ha riconosciuto egli stesso: sapeva chi era quel ragazzo, lo conosceva fin da bambino e con lui la sua famiglia, erano vicini di casa a Sant’Elena.

E traumatica è stata la rivelazione della tragedia. Ha chiamato aiuto in condizioni che sono apparse però subito definitive. Polizia, pompieri, pronto intervento sanitario si sono recati sul posto, ma non c’è stato più nulla da fare.

Il sostituto procuratore Stefano Buccini, sta analizzando tutto quanto è possibile verificare, per comprendere come possa essere accaduto l’incidente, la circostanza che ha messo la parola fine a una giovane vita, ad un ragazzo amico dell’acqua, era un ottimo nuotatore, cosa è accaduto?

Ci potrebbe essere già una persona identificata dalla Procura, ma è doveroso un cauto silenzio fino a quando le e indagini non saranno portate a termine.

L’autopsia, eseguita dal medico legale Antonello Cirnelli ieri pomeriggio ha stabilito che Fabio Gasparini è morto annegato, non sarebbe stato colto da malore, né avrebbe ricevuto colpi mortali cadendo. Era un giovane di 18 anni sano.

Distrutta dal dolore la famiglia, l’amico Massimo Vianello che stava eseguendo le consegne con lui e che nel momento dell’’incidente era sceso dalla barca, era a terra per recapitare un pacco. Nessuno riesce a capacitarsi di quel che è accaduto, forse un’onda, che ha fatto perdere l’equilibrio a Fabio, forse un malore: forse, forse e ancora forse.

E l’autopsia dovrà riscontrare se possono esserci ‘eventuali’ responsabilità, in merito alla sicurezza dell’imbarcazione, agli strumenti preventivi da usare in barca: se, se e ancora se.

Andreina Corso

(foto da Facebook)

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