La Juve che non ti aspetti affamata anche in Coppa Italia, affamata di portare quel trofeo che manca da vent’anni nelle bacheche bianconere. Una squadra ricostruita, con mancanze importanti (i soliti Pirlo e Pogba, ma anche l’indispensabile Tevez) si dimostra solida nel ribaltare il risultato che l’aveva vista soccombere 1-2 allo Stadium contro Salah e la Fiorentina che, questa volta, si trova inerme davanti allo schiacciasassi di Allegri.
La Viola sbaglia nel pensare che il risultato sia già stato scritto e gioca quasi per lo 0-0, la Juve invece decide di costruirsi il proprio destino nonostante qualche nervosismo che costa un’ammonizione a Marchisio e un’esplusione a Morata che non potranno così giocare la finale di giugno contro la vincente tra Napoli e Lazio.
Certo che se la Juve B ha questa forza, nessun tifoso deve preoccuparsi: è una squadra più forte delle maledizioni degli infortuni e che ha trovato in Roberto Pereyra un leader inaspettato. E’ lui ad avviare l’azione per il vantaggio di Matri ed è ancora lui a segnare il 0-2 che permette alla Juve di passare il turno.
Ma la Vecchia Signora non è sazia, è aggressiva, sempre vicino alla porta di Neto che deve fare gli straordinari perché il risultato non tracimi. Poi arriva l’angolo di Marchisio e destro al volo di Bonucci. La Juve segna anche con i difensori e la partita è chiusa.
Alice Bianco
08/04/2015
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