CALCIO/Inter e Gasperini, ultima chiamata? A Novara in palio più di tre punti. Gian Piero Gasperini lo sa benissimo che Milano non è una piazza che ha pazienza e che il suo presidente, moderato ed educato, è capacissimo di colpi di testa intellettuali. Novara è diventata tappa più che decisiva per la panchina nerazzurra. Si va oltre a discorsi di modulo e di difesa a tre o a quattro: bisogna vincere.
Il tecnico dimostra serenità : “Sento spesso Moratti e mi dà sempre grande fiducia e spinta. A differenza di quello che si pensa, il presidente dà grandi aiuto e motivazioni e nei miei confronti è sempre molto disponibile e di supporto”.
Ma i giocatori come recepiscono le direttive di Gasperini? “I giocatori stanno imparando in fretta. La squadra io la vedo che sta crescendo, anche se per il momento non ci sono i risultati”.
I tifosi sono in attesa che il potenziale proclamato esploda in campo. Gasperini rispolvera a questo punto una vecchia teoria (Mourinho docet):
“Nelle partite precedenti non meritavamo così poco. Ci sono stati anche episodi importanti di cui non si è parlato”.
Andando a vedere: in Supercoppa sul pareggio del Milan c'è un fallo su Stankovic. Con il Palermo espulsione risparmiata a Migliaccio. Con la Roma rigore di Burdisso su Sneijder non visto.
“Si è preferito non dire nulla. Nessuno ne ha parlato, e quindi va bene così. Andiamo avanti, ma i risultati magari sarebbero stati diversi, come poi i giudizi che venivano dopo”.
[20 settembre 2011]
Mario Nascimbeni
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