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‘Il tempo bambino’ le nuove dimensioni di Simona Baldelli

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«Allora siamo come gli orologi, arriviamo al numero più grande e poi ricominciamo da capo».

Simona Baldelli ci aveva deliziato con il suo ‘Evelina e le fate’ e ora torna con un romanzo onirico, favolistico, ma allo stesso tempo disturbante, che vi terrà incollati pagina dopo pagina.

‘Il tempo bambino’, edito da Giunti, racconta la storia di Mr. Giovedì, un orologiaio che non è mai cresciuto davvero e che si è accorto di aver perso alcuni centimetri in altezza. Regina, invece, è una bambina di 10 anni che vuole essere considerata già adulta, per lei il tempo non scorre veloce come vorrebbe. Un giorno i due si incontrano, in un tempo diverso dal nostro, in un tempo popolato da paure, sogni e fantasmi: il tempo bambino

Con un inizio che ricorda ‘Il fu Mattia Pascal’ di Pirandello, l’ultima interessante opera della Baldelli ci si porta in una dimensione lontana, onirica, a tratti favolistica e disturbante, dove tutto può accadere, dove Mr. Giovedì, come un moderno Gregor Samsa, si risveglia diverso, più basso, ma non solo. Dopo l’incontro con Regina la sua è una mutazione continua, non in scarafaggio come accade nel mondo kafkiano, ma nel bambino che è sempre stato, in quell’essere umano mai cresciuto che solo la presenza della bambina può liberare.

‘Il tempo bambino’ è un’opera fortemente metaforica e per questo emotivamente potente, dove gli orologi rappresentano gli ingranaggi della nostra esistenza costellata da cuori rotti in attesa di trovare quel qualcuno in grado di guarirli, di ridar loro la carica necessaria per pompare in maniera corretta.

Mr. Giovedì, infatti, è convinto che il suo cuore non pompi bene, questo perché ha vissuto una vita di privazioni affettive e solo l’incontro con Regina riesce a ridare ritmo ad una vita senza senso. Ed è così che Baldelli va al di là dell’uomo-bambino e della bambina: essi sono simbolo di un’umanità sola, che vaga alla ricerca di un’altra metà ideale, più di spirito che altro.

Se Mr. Giovedì rappresenta tutti quei bambini ormai cresciuti a cui è stata privata la possibilità di essere amati, Regina diventa il simbolo di quei bambini a cui è negato essere tali, ma per i quali c’è ancora qualche speranza.

Ed è infatti la speranza, l’elemento che più emerge da questa opera, un positivismo che va al di là del racconto e che pervade il lettore, dove la felicità potrà anche essere un illusione, ma che se diventa uno stato mentale ci può, realmente, salvare.

‘Il tempo bambino’ è un tempo diverso, un mondo parallelo dove Simona Baldelli dimostra un’ottima capacità di districarsi tra diverse dimensioni, anche lontane da noi, amplificando la percezione del nostro presente e suggerendo delle riflessioni molto importanti. Il tutto all’interno di un racconto variegato, dalle diverse sfumature, che spinge ad una lettura un po’ fuori dagli schemi e sicuramente interessante.

Sara Prian

[17/04/2014]

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