Ater e Comune insieme per ragionare sul bisogno sociale di casa a Venezia e per presentare la mappa abitativa che rileva le tante sfaccettature che investono questo fondamentale settore che interessa e coinvolge la cittadinanza.
Si muove in una variegata e talvolta impervia navigazione la realtà abitativa interpretata dall’Assessora alla casa Luciana Colle, dal Commissario dell’Ater Aldino Padoan, le avvocate Roberta Carrer e Silvia Barendi e i componenti il referato competente, che numeri alla mano, hanno cercato di valutare necessità e problemi che la popolazione manifesta ed esprime.
Come conciliare il diritto alla casa con la realtà sociale che caratterizza questo bisogno? Le fasce economicamente più deboli, le difficili relazioni familiari, la complessa diversificazione dei soggetti aventi diritto insieme a quelli che diritto non hanno e che comunque di una casa hanno bisogno, sono dentro l’offerta pubblica e convenzionata che mette in campo i numeri.
L’Ater possiede 5.187 immobili nel Comune. A Venezia, ridotta a 55mila residenti, se ne contano 2.606: 324 tra San Marco, Castello e Sant’Elena, 616 a Cannaregio, 492492 tra Dorsoduro, Santa Croce e San Polo, 668 in tutta la Giudecca, 260 al Lido, 2 a Pellestrina, 182 a Murano e 62 a Burano.
A Mestre 2.641: 634 a Favaro, 393 a Carpenedo e di 5.187 immobili nel Comune. A Venezia ce ne sono 2.606: 324 tra San Bissuola, 195 a San Lorenzo e XXV Aprile, 6 a Zelarino, Cipressina e Trivignano, 599 a Piave 1866, 177 a Chirignago e Gazzera, 618 a Marghera e Catene e 19 a Malcontenta. Gli alloggi sfitti totali sono 965, inclusi i 217 vuoti e i 748 da ristrutturare che necessitano di quasi 14 milioni di euro per diventare abitabili (molte famiglie si offrono di provvedere al restauro pur di ottenere un contratto d’affitto).
A oggi di questi 5.187, 179 appartamenti sono occupati senza titolo (52 tra Mestre, Marghera, Campalto e Favaro e i restanti 125 a Venezia e isole). A questi numeri bisogna aggiungere le 70 case occupate di proprietà del Comune, per un totale di 249 immobili occupati.
Ater ha avviato 112 procedure per sgomberare gli occupanti e 53 per morosità.
La competenza relativa agli alloggi abusivi è della Procura, e l’Ater e Comune intendo avvalersi dell’autorità istituzionale per far fronte all’abusivismo, ma non senza entrare nei disagi delle famiglie che aspettano di vedersi assegnare un’abitazione.
In alcune zone, si registrano incompatibilità sulla convivenza tra inquilini e Rom e proprio durante i lavori della commissione molta preoccupazione è emersa verso i quartieri di Mestre, quali il Pertini, che richiedono un intervento sociale capace di interagire con le differenti esigenze e di rimuovere, anche con la presenza dei mediatori culturali, le difficoltà di convivenza.
Andrea Ferrazzi del Pd, ha chiesto un tavolo specifico con i residenti che incontri questa problematica che non può essere ignorata. Ater e Comune vogliono incontrare i bisogni della popolazione e delineare un percorso di diritti doveri individuali e collettivi, cui tutti dovranno attenersi. Non sarà facile far convivere abitudini e culture profondamente radicate come quella Rom, con i residenti di alcuni quartieri di Mestre, ma la scommessa è proprio quella di lavorare per l’integrazione delle culture, della crescita della socialità, nel rispetto di regole compatibili che richiedono uno sforzo dal quale non si può prescindere.
Andreina Corso