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‘Il Pianeta senza baci (e senza bici)’ di Andrea Bouchard

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libri il pianeta senza baci

Dopo “Acqua Dolce” (Premio Biblioteche di Roma 2010), e “Magica Amicizia” (finalista del Premio Bancarellino 2012) ritorna nelle librerie Andrea Bouchard e il suo “Il pianeta senza baci (e senza bici)” (Salani Editore).

Maestro elementare, ma ancor prima cameriere, baby-sitter, clown, trampoliere, musicista di strada e tanto altro, Bouchard è prima di tutto un amante dei bambini, che come dice nel suo blog (http://www.acquadolcedolce.info/) gli mettono tanta allegria e sentendosi un po’ come loro, fin dall’infanzia ama inventarsi storie e volare nelle fantasia.

Il protagonista del libro, Mattia, un ragazzino di 11 anni che vive sulla Terra, ma da sempre sogna di incontrare gli extraterrestri, un po’ gli assomiglia. Guidato da un gatto celeste, il ragazzino si ritrova nel Pianeta Blu; inizialmente felice di vivere lì, andando in moto e viaggiando con l’elicasco, scopre pian piano che in quel luogo lontano dagli affetti terrestri non è poi così facile vivere: è proibito correre, piangere, ridere e dare baci. Mangiare è considerato maleducato e la cacca fuori moda.

Scritto appositamente per i bambini, Il pianeta senza baci (e senza bici), riesce a coinvolgere anche il lettore adulto. Il magico Pianeta Blu, moderno e tecnologico, quello che tutti sogniamo, sembra però non rendere felici i suoi abitanti, adulti e bambini, conducono infatti, una vita minata dalle mille proibizioni. Il divertimento e l’assaporare la vera gioia di vivere sono un’utopia ed è proprio questo mondo fantastico che verrà scosso solo con l’aiuto dalla popolazione dei piccoli.

La semplicità e il modo di vedere il mondo, direttamente dagli occhi dei bambini, su questo sembra essersi concentrato Bouchard. Sono loro il futuro ed è solamente riscoprendo il valore importante delle piccole cose (una carezza o una bacio fra mamma e figlio o fra genitori) e l’amore per la natura (giocare a pallone al parco o accarezzare un gatto) che tutti insieme potranno costruire un mondo migliore, così come incrementare lo stile di vita del Pianeta Blu.

Con un linguaggio chiaro e pulito e una scrittura fluida e divertente, rivolgendosi ai bambini, l’autore riesce lo stesso a far riflettere anche gli adulti. L’alienazione, il disagio, il progresso, il razzismo, il tran tran quotidiano e stressante e una vita troppo sedentaria, questi sono infatti i temi che affiorano tra le righe e che toccano maggiormente i grandi. Essenziale ma profondo, fanciullesco ma in grado di far riflettere tutti, Il pianeta senza baci (e senza bici) è la prova di come i bambini siano ancora capaci di apprezzare le piccole cose e riescano a mostrarle agli adulti, lì dove ora fanno più fatica a vederle.

Alice Bianco

[07/10/2013]

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