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Il Comune di Venezia chiude la sala giochi, il Tar la riapre

Il Tar Veneto sospende il provvedimento di chiusura di una sala vittima dell’Effetto Espulsivo del nuovo Regolamento del Comune di Venezia

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Con Decreto n. 00159/2017 il Tar Veneto ha accolto il ricorso di Play And Win Sas di M.G. & C contro il Comune di Venezia per l’annullamento della nota 2016/XIII.2.4.706 con cui il ricorrente è stato diffidato ad esercitare l’attività di giochi.
Il Tar Veneto ha accolto l’istanza di misure cautelari e per l’effetto sospende il provvedimento impugnato, in attesa della camera di consiglio fissata per il 9 marzo 2017.

L’Avvocato Geronimo Cardia da tempo denuncia l’illegittimità delle normative territoriali proibitive ed espulsive nei confronti del gioco lecito come riportato nella pubblicazione “La
questione territoriale. Il proibizionismo inflitto al gioco legale dalla normativa locale” (di aprile 2016, edito da Gn Media) e, in merito alla decisione del Tar Veneto, afferma: “Dopo la pronuncia del Consiglio di Stato sul caso di Bolzano, la sospensione del Tar Veneto interviene a sottolineare l’urgenza di affrontare la cosiddetta questione territoriale. Le normative prodotte da Regioni, Province e Comuni sulle modalità di distribuzione del gioco legale presentano caratteristiche di inadeguatezza, inapplicabilità e illegittimità”.

Afferma l’Avvocato Geronimo Cardia: “Dopo la decisione del Consiglio di Stato sul caso di Bolzano, il Tar Veneto non fa che confermare l’urgenza di porre rimedio al proibizionismo imposto dalle normative territoriali che, di fatto, vietano la distribuzione del gioco legale, causando l’effetto espulsivo. Il tutto, in pieno contrasto con la normativa nazionale che ha abbracciato la strada della regolamentazione e non del proibizionismo”.

Sulle limitazioni imposte dalle normative territoriali, l’Avvocato Cardia afferma: “Nessuna delle misure risulta idonea a risolvere i problemi posti, quali la tutela della salute, dell’ordine pubblico, o delle fasce di popolazioni deboli. Per questo, auspichiamo l’inizio di un percorso che miri a regolamentare e non proibire e che sia, dunque, in linea con la normativa nazionale”.

(foto di repertorio)

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