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Il “Cavanis” deve pagare l’ICI? Nota dell’assessore ai Tributi di Venezia Zuin

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Bevilacqua La Masa: l'assessore comunale Michele Zuin precisa

L’assessore comunale ai Tributi, Michele Zuin, ha rilasciato la seguente nota per chiarire i contenuti di un articolo di stampa che farebbe pensare ad un presunto “accanimento” del Comune di Venezia nei confronti dell’Istituto Cavanis per il mancato versamento dell’ICI (Imposta Comunale sugli Immobili).

“La questione è molto semplice, ma dibattuta – spiega l’assessore Zuin -. In sostanza si tratta di adempiere ad una legge dello Stato che ha istituito l’ICI (D.Lgs n. 504/92) e che prevede l’esenzione dall’Imposta Comunale sugli Immobili solo per quelli adibiti (da enti non commerciali: in questo caso Parrocchie, Enti ecclesiastici ecc..e con modalità non commerciali) all’esercizio dell’attività didattica. Il fatto di svolgere un’attività didattica a fronte del pagamento di una retta, farebbe perdere il requisito della “modalità non commerciale”, di cui sopra, e di conseguenza il diritto all’esenzione.

Questione, questa, molto dibattuta: su 35 ricorsi proposti dagli Enti interessati (relativamente solo agli anni 2010 e 2011, non essendo più in vigore questa imposta in quanto sostituita dall’IMU) in Commissione Tributaria Provinciale 11 ricorsi sono stati respinti dando ragione al Comune di Venezia, 11 sono stati giudicati a favore dei ricorrenti e 13 sono in attesa di sentenza. Ancora nessun giudizio è stato, invece, emesso da parte della Commissione Tributaria Regionale sugli appelli presentati. Esistono, altresì, giudizi di Cassazione, anche se non afferenti al nostro Comune, che sostengono la nostra tesi (Cass. Civile n. 5485/2008 e n. 20776/2005).

I ricorsi in Commissione Tributaria Regionale (che corrisponde all’appello) diventano, quindi, “obbligatori” per l’ente comunale a fronte di questa incertezza di giudizio. Infatti, non essendo previsto alcun costo a carico dell’ente per ricorrere, si prefigurerebbe un possibile “danno erariale” se decidessimo di non fare ricorso e rinunciando ad una potenziale vittoria di giudizio e quindi ad un mancato introito per le casse del Comune.

In definitiva – conclude l’assessore Zuin – è un obbligo per il Comune adempiere al proprio ruolo di tutela delle proprie entrate sulla base di regole fissate dalla legislazione nazionale. Una questione puramente tecnica, non politica, tant’è che abbiamo più volte incontrato i rappresentanti della Fism (Federazione Italiana Scuole Materne) e rappresentanti della Curia rappresentando la posizione del Comune di Venezia e auspicando una soluzione interpretativa del Parlamento sulla questione. Il lavoro che svolgono le scuole paritarie è indiscutibile e va lodato. Il Comune di Venezia lo ha sempre sostenuto e continuerà a farlo”.

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