Di morbillo, malattia ancora purtroppo sottovalutata, si continua a morire: lo scorso aprile, una bambina di 9 anni è deceduta a Roma per le conseguenze di questa patologia. Era già affetta da una sindrome genetica, ma se fosse stata vaccinata probabilmente si sarebbe salvata.
E’ il secondo caso in due mesi: pochi giorni fa è infatti deceduto a Monza un bimbo leucemico, anche lui non era vaccinato.
Oggi un altro ‘primato’: dopo 30 anni, si conferma in Italia il primo caso di tetano tra bambini, malattia considerata ormai debellata proprio grazie alla vaccinazione. Si tratta di un bimbo di 10 anni, in vacanza in Sardegna con la famiglia, ricoverato per tetano all’ospedale San Martino di Oristano.
Il piccolo, salvato dai medici, non era stato vaccinato: dopo una caduta dalla bici, che gli aveva procurato una ferita da taglio, era stata proposta ai genitori la terapia antitetanica, come da prassi. Proposta che era stata rifiutata.
“Non ero convinta che il vaccino fosse così indispensabile”. Così la mamma del bimbo ricoverato per tetano ad Oristano spiega in una video intervista pubblicata sul sito dell’Unione Sarda perché non ha vaccinato il figlio.
“Ho valutato i pro e i contro e so che se da una parte correvo un rischio, da un’altra ne correvo tanti altri – ha aggiunto la mamma del bambino, in vacanza in Sardegna con la famiglia e che dice di non aver fatto alcun vaccino al figlio -. Ho cercato di fare la cosa migliore per lui, pensando di fare il meglio per il suo bene. Questa è stata proprio una cosa imprevista. Non è che succede proprio così spesso”.
Per il momento la mamma del bambino ha deciso di far fare l’antitetanica al figlio, “per gli altri vaccini vedremo, valuteremo”.
Il bambino, che si trova in ospedale da sabato scorso, non corre pericolo di vita e le sue condizioni sono in progressivo miglioramento.
All’origine dell’infezione, come detto la prima riscontrata tra i bambini negli ultimi 30 anni, era stata una caduta dalla bicicletta, che aveva causato al bambino una ferita da taglio sulla fronte, inizialmente curata in un ospedale della penisola, dove, secondo quanto riferito dagli operatori sanitari, era stata proposta ai genitori in via cautelativa la terapia con immunoglobulina antitetanica, come da prassi. Proposta che sarebbe stata rifiutata.
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M.C.
(foto di repertorio)