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Hellas, contro Benevento mancanza di gioco

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Hellas Verona, un fallimento non annunciato... O quasi

Nel posticipo tutt’altro che esaltante contro il Benevento, i gialloblù hanno continuato a palesare i propri limiti tattici. Una mancanza di gioco che ha portato al primo tiro nello specchio della porta al trentacinquesimo minuto.

Solamente la sciagurata espulsione del difensore delle streghe Antei e la foga degli scaligeri, hanno permesso l’eurogol dell’italo brasiliano Romulo.

Il mister Fabio Pecchia si è detto soddisfatto della prestazione ma la realtà è che di questo primo scontro salvezza, le uniche cose da prendere sono il risultato e il cuore per raggiungerlo. Entrambe le squadre hanno dimostrato di essere poca cosa per la serie A.

Il problema resta sempre il gol, Pazzini e compagni tirano troppo poco e faticano a raggiungere la rete; inoltre l’ex attaccante di Sampdoria e Milan, è l’unica vera prima punta se si esclude il giovanissimo Kean.

Il capitano è comunque uno degli uomini che possono fare la differenza tra le rose della bassa classifica e assurdo che a inizio campionato, sia stato fatto passare per un problema.

Se sarà sufficiente il cuore, lo scopriremo nelle prossime partite, a partire dal derby di domenica. Una partita da vincere per dare una continuità di risultati e morale.

Nel frattempo il divario tra chi lotta per le prime posizioni e la salvezza, si amplia sempre di più. Molte squadre, probabilmente non pronosticabili ad inizio campionato, si trovano invischiate nella zona retrocessione. Questo può favorire chiunque, allo stesso Benevento bastano un paio di vittorie per ritrovarsi nuovamente in corsa.

Nel frattempo il Cagliari ha esonerato il primo allenatore dell’anno, quel Massimo Rastelli che aveva promosso e salvato i rossoblù. Impresa che probabilmente avrebbe ripetuto anche quest’anno data la pochezza degli avversari.

In testa alla classifica invece la lotta si fa davvero interessante, il Napoli continua la sua corsa verso un sogno chiamato scudetto.

Al momento è senza ombra di dubbio la migliore squadra d’Italia e una delle più forti a livello europeo. La buona prova contro il Manchester City lo conferma.

La sorpresa è invece l’Inter che, pur cambiando pochissimo rispetto la stagione scorsa è lì al secondo posto. Dimostrazione che l’allenatore può davvero fare la differenza. Cosa che non riesce a Vincenzo Montella al Milan.

L’allenatore rossonero avrà le sue colpe ma assemblare una squadra con tutti elementi nuovi, non è impresa facile. Come se non bastasse, non si parla certo di grandi campioni ma di discreti giocatori e nulla più.

Ha ragione Andriy Shevchenko quando in una intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, sostiene che al Milan servivano 4 campioni e basta. Rifare completamente la squadra è stato un errore e Fassone e Mirabelli, hanno basato la campagna acquisti, più sull’accumulo che sulla quantità o reale utilità dei giocatori.

La delusione maggiore è Leonardo Bonucci, capace fino ad oggi di parlare molto e dimostrare poco sul campo; è uno dei peggiori ogni domenica e di equilibri, non ne sta spostando nessuno.

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