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Gocce di Veleno – Quando la penna scava nell’amore malato

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gocce di veleno

Più mi divora, più mi sento di essere importante per lui.

Ci sono libri che per ogni epoca in cui viviamo diventano assolutamente necessari. Ci sono quei libri che ti scavano una fossa dentro, decidono, fin dalla prima riga, di non risparmiarti, di metterti al muro e colpirti. E non puoi sfuggire, devi rimanere lì, combattere, anche perché è impossibile staccarsi da quelle pagine.
Questo accade con Gocce di Veleno di Valeria Benatti, storica voce di Rtl 102.5, e che arriva grazie a Giunti nelle nostre librerie in concomitanza della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne il 25 novembre.
E di violenza psicologica quando fisica si racconta in questo toccante e doloroso diario dove Claudia,  donna libera, autonoma, colta e determinata, è vittima di un uomo narciso e manipolatore che la ferisce nel corpo e nell’anima, la stritola, ne annienta la personalità.
E se inizialmente siamo quasi respinti da questa donna, ci sentiamo quasi capaci di criticarla e pensare “ma come fa a non mollare questo uomo”, ci troviamo pian piano a comprenderla, a voler prenderci noi cura delle sue ferite, di tenere il fiato sospeso ad ogni pagina, sperando che, voltandola ci ritroveremo davanti ad un cambio di direzione anche per la protagonista.
La struttura del libro, rispecchia quello di Claudia, una discesa dantesca tra gli inferi di un uomo possessivo, che non sa amare e che solo l’aiuto di una guida virgiliana come le amiche e ancora di più l’associazione Cerchi D’Acqua può aiutare a far emergere lì dove è possibile riveder le stelle.
Ogni segno lasciato dall’inchiostro è una cicatrice sulla pelle della protagonista, ferite che si fanno universali, portavoce di tutte quelle donne che ogni giorno nel mondo subiscono violenza da chi dice di amarle, da chi dovrebbe proteggerle ed, invece, le mette in pericolo.
Benatti riesce con lucidità e trasporto a mettere in evidenza le fasi di presa di coscienza, riflettendo sull’amore malato e quello vero e puro. Sì perché Claudia è circondata da persone che le trasmettono la bellezza di questo sentimento in tutte le sue forme, eppure di fronte a quell’uomo spietato e narciso, l’amore prende altri connotati, si macchia di paura, ma anche di desiderio, di bisogno di sentirsi accettate e amate senza essere in grado di guardarsi attorno. Ma Claudia ce la fa e diventa per questo un’eroina moderna, che mette in mostra al lettore tutte le sue contraddizioni senza farsene scudo ed esce da una situazione quasi mortale, scavando in un passato burrascoso e torbido.
Gocce di Veleno è un libro necessario, è un diario che fa sentire le donne vittima di violenza meno sole, che aiuta a trovare il coraggio di dire “Io conto, io esisto”.

Come me, come tutte: pensiamo sempre che sia colpa nostra.

Sara Prian

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