Sono arrivati in due, con lo scooter. Fucile a canne mozze e caschi da moto in testa.
Sono entrati nel locale alle 10 del mattino e hanno fatto fuoco: Giovanna Ferrari, la moglie, 65 anni, era dietro al bancone, di fronte all’ingresso. Francesco Seramondi, “Frank”, 67 anni, se ne stava nel laboratorio accanto. Chi li ha uccisi ha puntato alla gola: due colpi, tre al massimo, voleva che morissero di sicuro.
Frank e Giovanna, pizza al taglio a Brescia, erano una coppia di persone per bene, gente che lavora.
Non si tratta di una rapina finita nel sangue: l’incasso non è stato toccato. E’ stata un’esecuzione. Giovanna è morta sul colpo. Frank poche ore dopo all’ospedale Civile.
“Da Frank”, pizza al taglio e croissants, era il punto di riferimento del popolo bresciano della notte: ragazzini di ritorno dalla discoteca, camionisti, guardie giurate, prostitute. «Da Frank», però, aperta fino all’alba, era nota anche perché il suo titolare denunciava continuamente il degrado sociale.
Frank aveva più volte denunciato il degrado, lo spaccio e la prostituzione alle porte del suo locale. I pusher davano fastidio ai clienti, Frank li mandava via, poi presentava esposti.
Sullo sfondo un altro fatto misterioso: la notte tra il 30 giugno e il primo luglio Arben Corri, 43 anni, albanese, dipendente di Frank, fu ferito da colpi d’arma da fuoco esplosi da un’auto in corsa mentre tornava a casa, a pochi metri dalla pizzeria. È vivo per miracolo.
Mario Nascimbeni
12/08/2015
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