L’incidente di Fiorello sta creando uno strascico psicologicamente drammatico nel costume e nella coscienza collettiva, oltre alle note conseguenze fisiche sull’artista e sul signore investito.
Le due persone coinvolte nell’incidente, Rosario Fiorello, 54 anni, uomo di spettacolo, Mario Bartolozzi, 73 anni, ex assicuratore, sono finite, loro malgrado, nell’impastatrice di internet.
Una marea di sentimenti sta centrifugando nel popolo del web dando sfogo alla priorità umorale del momento, quella che prevale nel momento in cui l’utente si siede davanti alla tastiera o che attiva l’app dello smartphone: sorpresa, dispiacere, preoccupazione, empatia virtuale, ma anche sarcasmo, ironia, e umorismo macabro.
Tutto il panorama degli atteggiamenti umani si manifesta attraverso post, blog e social. E’ il brutto e il bello della rete: attraverso l’anonimato di uno schermo (che poi è finto) si mostra quello che si vorrebbe essere, cioè, alla fine, quello che si è in effetti. E’ questa aberrazione elevata alla massima potenza che tira fuori il peggio delle persone e che induce, su alcuni social, giovani menti plasmabili al suicidio.
L’incidente di Fiorello ha avuto, nella disgrazia, il merito, ma non è la prima volta, di aver aperto gli occhi su un’Italia bigotta che finge di ignorare com’è davvero il suo vicino di casa. Fortunatamente non tutti, e in questo dobbiamo cercare la speranza di miglioramento.
Epurando quelli affetti da malvagità e cinismo, ecco alcuni commenti ‘più soft’ che sono girati su Twitter:
@angelaguerriero6 ma il pedone poteva stare piu’ attento pero’! Ah attraversava sulle strisce?? Beh ma se arriva un VIP ha la precedenza!!!
@Teresa_Bruno: Fossi il vecchietto, gli spulcerei un po’ di soldini al Fiore nazionale. #fiorelloincidente
@tommyover: Povero Fiorello, ha fatto solo quello che fa ogni buon scooterista: ha seguito il Codice della Strada degli Scooteristi! #fiorelloincidente
Paolo Pradolin
[07/03/2014]
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