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Festival dei Matti di Venezia, via alla 7a edizione: “Nel nome degli altri”

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La settima edizione del Festival dei Matti di Venezia, “Nel nome degli altri”, intende raccontare quello che ancora accade a chi vive l’esperienza del disturbo mentale per mano di coloro che dovrebbero curarsene, chiedendosi cosa determini la misura della normalità, quali ne siano gli strumenti di legittimazione e quali dazi finiscano per pagare coloro che in quella misura non rientrano. Attraversando queste scene in lungo e in largo, in tempi e contesti differenti, si cercherà di tracciare la mappa dei conflitti che la ragione ingaggia con tutto ciò che teme la smentisca.

La tre giorni pensata e organizzata dalla cooperativa Con-tatto, si terrà il 13, 14 e 15 maggio in molti luoghi di Venezia compresa l’Isola di San Servolo.

Venerdì 13 maggio l’inaugurazione alle 9.30 di un’intera giornata presso il Teatrino di Palazzo Grassi, con al centro appuntamenti in cui si parlerà di guerre, dello sconquasso che al loro seguito inonda le esistenze in troppi luoghi e tempi tutti uguali, dei profughi, dei disertori, dei dissenzienti tutti in carico alla psichiatria, tutti ugualmente “da internare” in “Follie di guerra” (ore 10.00) con Bruna Bianchi, storica e docente all’Università di Ca’ Foscari, Gloria Nemec, docente e ricercatrice di storia sociale, e Peppe Dell’Acqua, psichiatra, già Direttore del Dsm di Trieste e della Collana 180, edizione Alphabeta Verlag; condurrà l’incontro Marina Maruzzi.
Alle 18.00, invece, al centro saranno gli “esili senza ritorno” e un dolore “al confine con la follia” che si fa poesia e luce nella lingua straordinaria della poetessa di origine Jenische Mariella Mehr, in dialogo con la traduttrice e scrittrice Anna Ruchat e con la documentarista e regista Valentina Pedicini.
La sera (ore 21.00) nell’evento dal titolo “Ognuno potrebbe” Michele Serra metterà in evidenza la sonnolenza quotidiana e le distanze inavvertite che il contatto virtuale cuce intorno a ciascuno di noi, facendoci prigionieri di gigantesche rotonde di pensiero che troppo spesso ci impediscono di parlarci, ascoltarci, rifletterci l’uno nell’altro. Dialogherà con lui Anna Poma.

Si andrà poi, sabato 14 maggio, presso l’Isola di San Servolo (dalle 10.00) entrando in quella piazza che è il Forum di Salute Mentale, appresso alle sue battaglie fondative e più recenti – per la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, contro la contenzione nei luoghi di cura –; lo si farà insieme a molti dei suoi storici protagonisti e a molti che se ne sono lasciati contagiare tra cui un gruppo di fumettisti e illustratori che con i loro disegni hanno dato sostegno alla campagna. Ospiti della tavola rotonda: Franco Corleone commissario unico del Governo per le procedure necessarie al definitivo superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari (OPG), Vito D’Anza, portavoce Forum Nazionale di Salute Mentale, Alberta Basaglia vicepresidente Fondazione Franca e Franco Basaglia, referenti regionali del Forum di Salute Mentale, cittadini, familiari, persone con esperienza, operatori.
Ci si sposterà nel pomeriggio presso l’Auditorium Santa Margherita (dalle 16.00) per un incontro dal titolo “…E tu slegalo subito”, parole, immagini e disegni a sostegno della campagna del Forum di Salute Mentale contro la contenzione nei luoghi di cura; all’interno dello stesso evento si avrà la proiezione del film “87 ore. Gli ultimi giorni di Francesco Mastrogiovanni” e delle immagini dei maestri di matita che hanno aderito alla campagna con le loro tavole: Elena Auricchio, Alice Banfi, Mario Bianco, Anna Borgna, Emanuela Bussolati, Anna Forlati, Matteo Gallo, Nives Manara, Daniela Iride Murgia, Laura Scarpa, Lucio Schiavon, Sergio Staino, Jessica Tibaldo, Graziano Ventroni, Francesco Visicchio, Fabio Visintin, Paola Zoffoli.
Discuteranno di questo tema insieme a Pietro Del Soldà, giornalista e conduttore radiofonico, Stefano Cecconi del comitato stopOpg nazionale, Giovanna Del Giudice, presidente Conferenza Basaglia, Peppe Dell’Acqua, direttore Collana 180, Grazia Serra, nipote di Francesco Mastrogiovanni, Fabio Visintin, fumettista.
Alle 18.00, con Wu Ming 2 si entrerà nella “guerra” dalla parte di chi tenta di ingannarla, di sottrarsene apprendendo a sottrarsi da se stesso, giocando l’azzardo della propria sparizione, della follia simulata e di quella indotta da chi finisce per prenderla sul serio. Il dialogo sarà condotto da Anna Poma e Marina Maruzzi che, alle 21.00, incontrerà anche il conduttore radiofonico Massimo Cirri e Pierpaolo Capovilla, musicista, attore e fondatore del Teatro degli Orrori. I due andranno appresso alla violenza delle istituzioni con il racconto di alcuni crimini di pace.
Concluderà la giornata la voce narrante, i sussurri e le grida di Capovilla in “Elettroshock”, reading da “Succubi e supplizi” del poeta Antonin Artaud con Paki Zennaro (tastiere, chitarra, campionamenti e diavolerie elettroniche).

Il pomeriggio di domenica 15 maggio si articolerà in tre eventi presso il Teatrino e Parco Groggia. Alle 16.30 la lettura delle “storie minime” di Barbara Buoso finalmente restituirà la scena alle “Derive”, con le voci di Anna Toscano, poetessa e fotografa, e di Mattia Berto, regista e attore teatrale.
Alle 17.00 una presentazione collettiva di libri con gli autori riporterà lo sguardo sull’altrove; ospiti saranno Simona Vinci, che condurrà per mano nell’inferno di Leros, isola manicomio dove ogni verità scivola e si cancella, come si narra nel suo ultimo romanzo “La prima verità” (Einaudi, 2016). La intervisterà per il festival Gianni Montieri, poeta e scrittore, tra i caporedattori del lit-blog «Poetarum Silva». Poi, Franco Rotelli, con cui si entrerà nell’altra storia, quella che ha smantellato i manicomi e il sapere/potere su cui si reggevano narrata nel volume “L’istituzione inventata” (Alphabeta Verlag, 2015), cambiandone il corso col cesello della passione civile e dell’invenzione delle istituzioni aperte. Delle resistenze al cambiamento, dei dispositivi che ancora sorvegliano e puniscono nelle istituzioni sanitarie e assistenziali si parlerà con Alice Banfi, Giovanna Del Giudice e Pier Aldo Rovatti, autori di “Slegalo!”(Beccogiallo, 2016).
Ci si soffermerà quindi sulle ferite suturate, sulle bocche cucite che dicono più di tutte quelle aperte con i Teatri di popolo, che la follia sanno tener dentro e da cui riescono a farsi interrogare e a interrogarci con lo spettacolo “De la trasgressione. Intorno alla scuola medica salernitana”, che chiuderà il festival (ore 21.00); sarà l’unico evento a pagamento (ingresso unico 10 euro; prenotazioni dal 12 maggio al 3298407362).

Il “Festival dei matti” è realizzato in collaborazione con Comune di Venezia, Forum Salute Mentale, Marco Polo Book Store, mpg.cultura, Palazzo Grassi-Punta della Dogana, StopOPG, Università Ca’ Foscari di Venezia Pro Helvetia Venezia.

Info: 3388603921; Facebook: Festival-dei-Matti.

08/05/2016

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