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FENICE | Il Maestro Sagripanti sostituisce Matheuz al Malibran

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NOTIZIE VENEZIA | Il maestro Giacomo Sagripanti sostituirà  Diego Matheuz nei due concerti sinfonici previsti domani, venerdì (turno S), e dopodomani sabato (fuori abbonamento) alle ore 20.00 al Teatro Malibran nell’ambito della Stagione sinfonica 2012-2013 della Fenice.
Il direttore principale della Fenice ha dovuto rinunciare a questi appuntamenti a seguito di seri problemi familiari che lo hanno costretto a far ritorno in Venezuela. Il maestro Sagripanti, molto attivo in ambitolirico e sinfonico in Italia e all’estero, dirigerà  inoltre a fine giugno alla Fenice anche due recite di Madama Butterfly, che ha già  diretto con ottimo esito al Teatro Carlo Felice di Genova nel 2011.

Il programma del concerto prevede l’esecuzione di due lavori tra i più amati di Pà«tr Il’ič ÄŒajkovskij, cui è dedicato uno dei filoni principali della Stagione sinfonica 2012-2013: la Serenata per archi in do maggiore op. 48, del 1880, e la Sinfonia n. 4 in fa minore op. 36 composta tra il 1877 e il 1878, ultima tappa del ciclo completo delle sei sinfonie čajkovskiane proposto quest’anno.
Il concerto di sabato è in abbonamento nella XXVII Stagione di musica sinfonica e da camera di Mestre, in collaborazione con gli Amici della Musica di Mestre.

Numerosi sono i lavori nei quali è palese la sconfinata ammirazione di ÄŒajkovskij per Mozart. E uno di questi è proprio la Serenata per archi op. 48, in cui l’omaggio all’autore del Don Giovanni risulta evidente quasi in ogni nota. Certo dei diversi aspetti dell’arte mozartiana il compositore coglie i tratti più apollinei: un’orchestrazione tersa e lineare evoca un mondo ‘dorato’ di pace e tranquillità , e mozartiane sono l’eleganza delle melodie e la grazia di certi sviluppi; ma un patetismo tipicamente čajkovskiano resta presente tanto nel Pezzo in forma di sonatina quanto nel Valzer e nell’Elegia. Nel Finale, poi, il richiamo folclorico fa capolino denunciando quali profondi vincoli leghino il compositore alla madre terra.

Per quanto le tre prime sinfonie contengano pagine di qualità  sopraffina, la Quarta, del 1878, è la prima grande sinfonia di ÄŒajkovskij, la prima che per profondità  e complessità  di motivi si misuri in piena consapevolezza con il genere sinfonico più solenne. Precipitato dalla violenta crisi del suo matrimonio in un febbrile fervore creativo che vede accanto al compimento della Sinfonia la nascita di Evgenij Onegin, ÄŒajkovksij, sostenuto dal generoso mecenatismo di Nadežda von Meck, compone un lavoro dalle repentine mutazioni dinamiche, riassunto nella programmatica vicenda di una «forza fatale che arresta lo slancio verso la felicità ». Di fatto, nel dettato sempre controllato del compositore, questa «fatalità » è rappresentata dall’inserimento in una sinfonia costruita secondo i principi classici di un tema o motto (denotato come «fanfara del destino» o del fato) che dopo la sua irruzione nell’esordio (Andante sostenuto) riapparirà  nel corso dei quattro movimenti: il doloroso e a tratti grottesco Moderato con anima in «movimento di valse», l’intensamente russo Andantino in modo di canzona, il virtuosistico Scherzo (Pizzicato ostinato), e l’esplosivo e vitalistico Finale, nella cui ridda festosa si inserisce la melodia popolare «Stava una betulla in un campo».

Giacomo Sagripanti
Nato nel 1982, dopo studi pianistici e di composizione si diploma in direzione d’orchestra presso il Conservatorio di Pesaro e presso l’Accademia Musicale Pescarese. Primo premio al Concorso Internazionale Patanè 2008 di Grosseto, è ammesso alla Scuola dell’Opera Italiana del Teatro Comunale di Bologna, dove partecipa alle masterclass dei maestri Bartoletti, Renzetti, Noseda, Palumbo, Frizza, Luisotti, Bellugi, Metters, Panula, Ponkin, Pavlov, Pà l, Pessen. In ambito sinfonico ha diretto numerose orchestre in Italia (orchestre del Teatro Verdi di Trieste, del Comunale di Bologna, del Carlo Felice di Genova, del San Carlo di Napoli, del Filarmonico di Verona, Orchestra Sinfonica della rai, Orchestra Toscanini di Parma, Filarmonica Marchigiana, Orchestra Internazionale d’Italia, Orchestra Rossini di Pesaro, Orchestra Sinfonica Pescarese, Orchestra 1813) e all’estero (Filarmonica di Lubecca, RTV di Lubiana, Sinfonica di Mosca, RNCM di Manchester, Tel Aviv).
In ambito lirico ha debuttato nel 2010 con Gianni di Parigi di Donizetti a Martina Franca, seguito dalla Servante maà®tresse per il Festival Pergolesi di Jesi, La Cenerentola nei teatri del circuito lombardo e a Piacenza con l’Orchestra Toscanini, La traviata a Cagliari, Madama Butterfly a Genova, Mefistofele, Carmen e Hà¤nsel und Gretel a Lubecca, Aureliano in Palmira di Rossini e Zaira di Bellini a Martina Franca, Gianni di Parigi a Wexford, La traviata a Limoges e Reims, La forza del destino a Essen, I puritani a Jesi, La Cenerentola all’Opéra di Parigi (Palais Garnier) e alla Seattle Opera, L’elisir d’amore a Verona.


[redazione@lavocedivenezia.it]

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[06/06/2013]


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