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Fa caldo da bollino rosso: 35 gradi a Padova. Presupposti per sfondare i 40°

Le temperature infuocate sono temute da tutti, ma mettono maggiormente a rischio anziani, bimbi e persone con patologie cardiovascolari

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caldo afoso durerà fino metà luglio

Fa caldo, in particolar modo questa settimana. E’ stata annunciata infatti come la settimana più rovente dell’anno, con punte record di temperature.
Fa così caldo a causa di un’ondata di calore africana, la quinta quest’anno, che imperverserà su tutta Italia per almeno una settimana. E la quinta ondata di calore stagionale sarà la più feroce della serie.

L’anticiclone africano ha già cominciato a farsi sentire ieri, ed è un semplice assaggio di ciò che ci
attende nei prossimi giorni: 35 gradi sfiorati attorno a Padova, 33 abbondanti in Polesine, un isolato ma significativo picco di 36.3 ad Arzignano (Vicenza) valore record del Triveneto.

L’intensità di questa ondata di calore sembra destinata a battere i record dell’agosto 2003. Un po’ ovunque ci sono valori fuori scala per le nostre regioni, dato che al suolo e alle giuste condizioni, ci sono gli elementi per sfondare la soglia dei 40 gradi. Ed è per questo che il rischio di un evento estremo dai risvolti potenzialmente drammatici va preso nella giusta considerazione.

Il Ministero della Salute, segnala 16 città con il ‘bollino rosso’ quello che segnala i rischi maggiori, sopratutto ovviamente per bambini e anziani.

Con i bollini rossi si comincerà oggi a Roma, Frosinone, Pescara e Campobasso, alle quali dopodomani, mercoledì, si aggiungeranno altre 12 città: Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Firenze, Latina, Milano, Napoli, Perugia, Rieti e Viterbo.

Le temperature infuocate sono temute da tutti, ma mettono maggiormente a rischio anziani, bimbi e persone con patologie cardiovascolari. I medici di famiglia ricordano i consigli utili per difendersi, mettendo in guardia soprattutto i genitori dagli effetti della nuova ondata di calore: i neonati si disidratano fino a 5 volte più velocemente di un adulto.

Innanzitutto, chiarisce Silvestro Scotti, segretario della Federazione italiana dei Medici di Medicina Generale (Fimmg), “non uscire nelle ore troppo calde ed evitare di esporsi al sole”. Quindi “mantenere un’alimentazione leggera e ricca di frutta e verdure; bere a sufficienza, oltre ad acqua anche liquidi contenenti sali minerali, in particolare bicarbonato, potassio e magnesio, che si perdono nella sudorazione e la cui carenza può avere conseguenze su cuore e muscoli”.

Meglio abiti chiari, larghi, in lino e cotone, senza dimenticare copricapo e occhiali da sole. “Via libera ai condizionatori, ma a temperatura non troppo bassa, circa 5 gradi sotto quella esterna”. Se serve, “bagnarsi con acqua ad esempio con pezze fredde su caviglie, polsi e fronte”.

Quanto ai bimbi, “ricordare che hanno tempi di resistenza minori all’esposizione al caldo e più piccoli sono e peggio è: possono andare incontro a disidratazione anche 3 o 4 volte più velocemente di un adulto, fino a 5 volte nei neonati, perché il loro corpo si riscalda nello stesso tempo di quello dei grandi ma, avendo una superficie di pelle più piccola attraverso cui viene scambiato il calore, impiegano più tempo a raffreddarsi.

Mario Nascimbeni

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