Sagome bianche a Santa Maria Elisabetta durante la Festa per rivendicare un diritto, ai margini dello svolgimento della Mostra del Cinema. Sono l’espressione esplicita della protesta dei dipendenti comunali e precari preoccupati per il loro domani.
Sono circa 150 i lavoratori che rischiano di restare a casa se entro il 30 dicembre il Comune non provvede ad inserirli nel Bilancio di Previsione del 2017.
Attualmente occupano uffici di diversi referati e competenze e attraverso i sindacati, vorrebbero, come afferma Sergio Chilorio della CGIL “ripristinare un rapporto con il Sindaco e con la Giunta, cercare insieme un modo per superare questa ed altre difficoltà”
I dipendenti sono preoccupati anche per quell’ipotesi di contratto integrativo che Luigi Brugnaro vorrebbe applicare nei confronti di chi promuove idee innovative, una ricerca di merito, quindi, di cui non è chiara l’origine e confusa sembra l’attuazione concreta. In realtà quel che rivendicano i lavoratori è la necessità di ascolto e di condivisione dei problemi. Il Sindaco sembra considerare marginali le proteste di questi dipendenti, che su ogni sagoma hanno scritto il perché del loro malessere.
Matteo, con 4 figli da otto anni precario operatore culturale, e poi ancora tanti nomi e tante storie che si “mostrano” alla città per rivendicare un diritto e che si inseriscono nell’ambito della Mostra raccontando il vero. E non da comparse, ma da protagonisti alla ricerca di un regista, il Comune, che sappia apprezzarli assicurando loro il posto di lavoro.
Andreina Corso | 01/09/2016 | (Photo La Voce di Venezia) | [cod proteco]