La consigliera regionale Patrizia Bartelle (M5S), risponde alle polemiche scaturite dall’interrogazione da lei depositata in consiglio regionale, mercoledì 13 Marzo, sui consulenti esterni forniti dall’ulss 3 serenissima alla garante per 605mila euro. Un importo a totale carico del consiglio regionale.
“Ho appreso con stupore che l’ufficio di presidenza del consiglio regionale, ha deciso di acquisire il resoconto stenografico del mio intervento, al fine di verificare a chi mi stessi riferendo quando ho fatto riferimento al mio collaboratore per l’acquisizione di opportuni riferimenti giuridici”.
“Avrebbero fatto prima a chiederlo direttamente a me,-prosegue la consigliera Bartelle- visto che mi avvalgo in maniera trasparente di un qualificato collaboratore-assistente giuridico, regolarmente pagato con fondi di cui posso disporre per le mie finalità istituzionali, come previsto dalla legge”.
“Ciò che mi rammarica è che il consiglio regionale sembra vedere soltanto l’albero, ma non la foresta -continua la consigliera penta stellata-ho infatti appreso, sempre dalla stampa, che il garante ha parlato di uno staff di 7 consulenti esterni all’ulss 3 serenissima che le fornisce il personale, e per questo credo che il direttore generale dell’uls debba rendere conto di quanto scritto nella sua deliberazione Nr 785 del 22/03/2016, in cui afferma costituire:
<<[.....]l’azienda manifesta un interesse nello sviluppo di specifiche professionalità specialistiche nelle su riferite aree di competenza del garante [.....]>>.
“Non riesco infatti a comprendere, dato che non c’è nessun dipendente dell’ulss nel supporto specialistico fornito dall’ulss stesso alla garante, in che modo possa dirsi realizzata o realizzabile questa finalità, con conseguente illegittimità, quando non illiceità, di tale delibera”.
La Bartelle nel concludere dichiara: “si crea un Garante per affrontare un problema che emerge con prepotenza nell’opinione pubblica, poi si riempie questa nuova struttura con consulenti esterni ben pagati e scelti senza evidenza pubblica e come “vuole la prassi politica” di questi ultimi tempi, sono io a dover giustificare chi ho assunto x le informazioni in merito e non la Regione Veneto e l’Ulss 3 (ex ulss 12) a “rendere il conto” dei soldi delle tasse dei cittadini spese in consulenze.”