NOTIZIE VENEZIA | Dopo aver presentato alla Questura di Venezia la domanda per ottenere il permesso di soggiorno (per emersione da lavoro irregolare) una cittadina straniera riceve una comunicazione dall’Ufficio Immigrazione che la sua pratica è stata valutata positivamente. Con grande soddisfazione P.L., una bella moldava di 31 anni, si reca in Questura dove gli viene chiesto di esibire alcuni documenti per completare l’iter burocratico, fra i quali il suo passaporto originale. La ragazza ne esce soddisfatta. A differenza dialtre sue concittadine è riuscita a coronare il suo sogno. Più volte infatti era stata controllata a Jesolo ed espulsa nel corso di servizi interforze, coordinati dal Commissariato di Jesolo e finalizzati al contrasto della prostituzione e dell’immigrazione clandestina, durante i quali era accompagnata più volte presso gli uffici di Polizia e Carabinieri fornendo di volta in volta generalità false. Da quel momento invece la sua vita sembrava giunta ad una svolta.
Ma pochi giorni dopo la sua soddisfazione svaniva di colpo.
L’esibizione del suo passaporto originale, associata ai precedenti registrati a carico dell’ex prostituta, presenti nella banca dati del Ministero dell’Interno, consente al Servizio Polizia Scientifica della Direzione Centrale Polizia Criminale di stabilire le esatte generalità e di attestare la falsità di tutte quelle precedenti. La bella moldava infatti, sprovvista talune volte di documenti o in possesso di documenti falsi, eludeva di volta in volta i controlli dichiarando generalità diverse.
Da quel momento in poi però, tutti gli uffici che nel passato hanno controllato P.L. e che nelle varie circostanze avevano ricevuto le generalità più bizzarre, l’hanno segnalata alle rispettive Autorità Giudiziarie per i reati di False attestazioni ad un pubblico ufficiale sulla propria identità e per Sostituzione di persona, e, come le è capitato dalla Polizia del Commissariato jesolano, anche per Uso di atto falso; tant’è che in circa un mese la bella moldava ha collezionato già ben quattro denunce da altrettanti uffici delle forze dell’ordine nel veneziano.
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[24/05/2013]