NOTIZIE CINEMA | Il paese delle intercettazioni, delle forze dell'ordine che fanno il doppio gioco, dell'illegalità e degli appalti truccati, ma anche la nazione di coloro che vogliono ribellarsi a tutto ciò, che cercano la verità . Questa è la fotografia dell'Italia che Marco Risi mostra al pubblico.
L'ex poliziotto Corso (Luca Argentero) ora investigatore privato, viene assunto dalla sua ex, Michelle (Eva Herzigova) per pedinare il figlio di lei,Tommaso. Seguendolo in discoteca, Corso assisterà alla morte del giovane investito da un'auto e sul luogo dell'incidente arriverà anche la polizia, in particolare l'agente Torre (Claudio Amendola), ex collega di Corso.
Il taciturno investigatore privato inizierà così ad indagare sull'accaduto, sempre più convinto che dietro quella morte accidentale possa nascondersi qualcosa di più losco.
Film di genere, Cha Cha Cha è un noir che coinvolge lo spettatore sin dall'inizio, quando si delinea la figura dell'ex poliziotto che si batte per un Italia migliore, ma soprattutto per la giustizia e per far luce sulle ambigue attività della capitale. Roma è la protagonista delle vicende, quella degli angoli bui, gotica, la Roma bene festaiola, ma anche perversa ed immersa in un tunnel di droga ed illegalità .
Una città che non sembra nemmeno italiana, adatta ad inseguimenti ed attacchi notturni che ricordano molto La promessa dell'assassino (2007) di David Cronenberg o semplicemente le fughe di un 007, che ha scoperto i segreti più nascosti di personaggi come l'impeccabile avvocato Argento (Pippo Delbono).
Corso è un eroe senza mantello o poteri soprannaturali, un uomo pronto a sacrificare la propria vita per degli ideali e dei valori importanti, un nessuno, come ripetuto più volte, ma invincibile, perché l'unico a non piegarsi al potere e alla corruzione. L'agente Torre invece, interpretato da un sorprendente Claudio Amendola, definisce se stesso lo Stato, una sorta di Grande Fratello che, ironia della sorte, segue proprio il personaggio interpretato da Argentero e che alla fine rivelerà il lato doppiogiochista.
Leit motif solamente accennato, è proprio il cha cha cha, ballo latino americano che acquista valore negli ultimi minuti del film, quello che Nino Frassica definisce il ballo “degli italiani gente onestà ”: Corso, il suo cagnolino Ugo (altro che Rex!) e il cameriere, amico fidato dell'investigatore.
Cast che convince e buona sceneggiatura, Cha Cha Cha mantiene un ottimo ritmo per l'intera durata e, nonostante qualche scontatezza narrativa, con pacato moralismo ed un'ottima prova del protagonista, si rivela una pellicola dolce amara, un ottimo strumento d'indagine sull'Italia di oggi.
Alice Bianco
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[29/06/2013]