Adesso no, buoni si ma fessi no. Antonio Cassano ci ripensa un’altra volta e questa volta decide di abbandonare l’Hellas Verona definitivamente.
Il problema è che affida ai social della moglie la sua decisione, cioè di lasciare i gialloblù ma non il calcio giocato. E allora no, questo non può andare bene. Nel caso avesse capito di non essere più in grado a trentacinque anni di reggere i ritmi era un conto, lo si poteva capire, anzi avrebbe dimostrato che i calciatori sono anche e soprattutto uomini. Non solo idoli irraggiungibili delle folle.
Rinunciare a chi ti ha ridato fiducia dopo un anno e mezzo di attività, a chi ti ha accolto come un eroe, solo perché hai la nostalgia di casa, non è normale.
Qui hai preso in giro tutti, dopo un primo ripensamento con annessa conferenza stampa di scuse al popolo veronese, te ne vai nemmeno fossi un brasiliano affetto da saudade. Il triste e incompreso Aristoteles dell’allenatore nel pallone.
Il problema è che per vent’anni ti hanno compreso tutti e non sei mai cambiato di una virgola; questa Cassanata però le supera tutte.
Continuare a giocare a Genova, a La Spezia o più vicino a casa è un vero e proprio affronto che la società Hellas Verona non sembra aver preso molto bene.
Questa volta non si può darla vinta al Peter Pan di Bari vecchia, o contratti vanno fatti rispettare. Il presidente Setti dovrebbe impuntarsi e non rescindere il contratto, chi vuole Antonio Cassano dovrà parlare con il Club.
Questo è quello che stavo scrivendo dopo il post di Carolina Marcialis in cui il marito affidava il proprio pensiero e la propria decisione. Poi come un fulmine a ciel sereno, dopo anche le dichiarazioni Maurizio Setti che si dichiarava basito, le carte in tavola vengo rimescolate ancora una volta dall’ormai ex numero 99.
“Mia mogli si è sbagliata, chiedo scusa ai tifosi dell’Hellas Verona, mi ritiro”.
Insomma, il calciatore sembra aver capito che il calcio professionistico e il suo fisico sono ormai incompatibili e tutta questa sceneggiata sembra essere giunta al termine. Se così fosse si potrebbe arrivare a capirlo. Con una certa difficoltà ma lo sforzo si può fare.
Siamo proprio sicuri che questa decisione sia definitiva? Non sia solo una mossa per rescindere il contratto in modo “pacifico” e senza eventuali penali? Chi garantisce che entro il 31 agosto non si accordi con qualche società? Sarebbe certo una mossa troppo scandalosa anche per lui.
Ora bisognerà tornare obbligatoriamente sul mercato e se davvero si vuole trovare esperienza e talento, mi permetto di suggerire un nome. Quello di Giuseppe Rossi.
E’ svincolato e quindi senza contratto. Sta recuperando da un infortunio ma è uno se non il più grande talento italiano e ha avuto una carriera sfortunata e costellata di infortuni. Sei Mesi di Pepito comunque, varranno un anno di Cassano.
Mattia Cagalli
Giuseppe Rossi no. Direi proprio di no. Caratterialmente niente da dire, ma si infortuna ormai troppo facilmente, quasi avesse i legamenti di cristallo. Se la prese anche con Prandelli che invece aveva capito tutto. Il Verona non può rischiare di avere sempre un uomo in meno.
Vero sugli infortuni di Rossi ma 6 mesi suoi varrebbero 2 anni di Cassano. Ricordo Morfeo che l’anno di Prandelli in A, salvò praticamente l’Hellas da gennaio in poi