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Casinò di Venezia rischia chiusura. Brugnaro: “Sindacati incoscienti”

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Casinò di Venezia, nominati gli amministratori

Tempi difficili per i lavoratori del Casinò in crisi, stretti nella morsa di una trattativa sul piano industriale, che oltre a non rilanciare a livello di strategia di marketing la casa da gioco, avanza lo spettro di 150 posti di lavoro in esubero, che alimentano e preoccupano i dipendenti del Casinò.

Il Sindaco Luigi Brugnaro parla con determinazione a lavoratori e sindacato :“L’aver abbandonato la trattativa è una decisione irresponsabile che non possiamo accettare” , avverte, scatenando la reazione di quanti stanno vivendo con apprensione questa situazione conflittuale.

Si tratta secondo il Sindaco, di ammodernare e spostare alcune macchinette e di rivedere alcune concessioni che in tempi diversi definiti “di vacche grasse” si potevano accettare e privilegiare, ma che oggi è impossibile sostenere. Concetto non esauriente e poco compreso e condiviso dai dipendenti.

Al di là del linguaggio sottotono, c’è e sussiste un vero ed unico problema: salvare i posti di lavoro di chi in tanti anni di dedizione ha garantito al Comune entrate considerevoli, dalle quali non si può prescindere.

Il Sindaco intende rilanciare l’azienda, dopo l’esperienza a suo giudizio negativa di un anno fa e solo se in futuro ce ne saranno le possibilità. “Con i sindacati la situazione è insostenibile. Se non troveremo un accordo sulla base di una garanzia totale dei posti di lavoro e di nuove modalità operative per rendere attrattiva l’azienda, ci sarà un piano di ristrutturazione con circa 150 esuberi e chiusura temporanea della sede di Venezia.
Quanto accaduto mercoledì (con la rottura della trattativa), ci è sembrato un ricatto inaccettabile, e la legge invece ci impone di proporre un piano molto serio. Sono convinto che non ci si stia rendendo conto di quanto si sta rischiando. Anche perché gli esuberi possibili potrebbero essere in tutti i settori, nessuno escluso”. Queste le affermazioni del Primo Cittadino.

La scadenza del 30 Aprile è alle porte e la minoranza in Consiglio comunale si esprime «Sono seriamente preoccupato per la tempistica – afferma Nicola Pellicani (Pd) – ormai mancano pochi giorni per definire gli accordi e chiudere un contratto che ha demotivato gli operatori. Inoltre, ribadiamo l’esigenza di una nuova sede per Ca’ Noghera, al Quadrante di Tessera».

L’assessore al Bilancio Michele Zuin scandisce la sua risposta affermando di aver proposto con la condivisione della Giunta, un piano industriale che non prevede esuberi ma che richiede un minimo di sacrificio da parte dei dipendenti, altrimenti saranno adottate soluzioni diverse. Una cosa però è certa, ribadisce: il Casinò non finirà gambe all’aria. 

Il capogruppo del Pd Andrea Ferrazzi non ha dubbi: «Questa amministrazione non sta facendo nessun investimento e progetto, il Sindaco fa i suoi interventi, le sue sparate, e poi se ne va come ha appena fatto, senza un confronto e senza ascoltare gli interventi». Ed è proprio lo stesso Ferrazzi a proporre un lavoro specifico in commissione per discutere un piano organico alternativo a quello rifiutato dalle parti.

Proposta non apprezzata dalla maggioranza che appoggia le teorie del Sindaco e che tuttavia si confronterà nei prossimi incontri programmati nei primi giorni di maggio, dai quali si spera sbuchi un accordo condiviso.

► Casinò Venezia, i sindacati: “confronto su rilancio in fase di stallo”

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