Il carabiniere, dopo aver ucciso con la pistola d’ordinanza il padre, la sorella e il cognato e prima di tentare il suicidio, sparandosi al mento, ha chiamato i colleghi della caserma di Manduria dicendo: “Venite, ho fatto una c…”.
E’ quanto emerge dalla indagini sulla strage che il militare ha compiuto oggi nell’abitazione della sorella a Sava, nel Tarantino. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri del Ris. Il carabiniere ferito è l’appuntato Raffaele Pesare, di 53 anni,, le vittime il padre Damiano, sua sorella Pasana (detta Nella), di 50 anni, e suo cognato Salvatore Bisci (detto Toruccio), di 66.
Quando sul posto sono arrivati investigatori e operatori del 118, allertati anche dai vicini di casa delle vittime, il triplice omicidio era già stato compiuto, mentre Pesare, gravemente ferito, è stato soccorso e trasferito prima all’ospedale “Marianna Giannuzzi” di Manduria e poi nel reparto maxillofacciale del Policlinico di Bari.
La violenta lite familiare, secondo le prime ipotesi degli investigatori, potrebbe essere legata ad interessi economici: una eredità divisa male o la gestione di un terreno agricolo di proprietà di Damiano Pesare, gestito da suo figlio Raffaele e
suo genero Salvatore.