Indagato dal Procuratore Carmine Scarano per un danno erariale che ammonta a 3,8 milioni di euro per errori alla progettazione del Ponte della Costituzione, l’architetto spagnolo Santiago Calatrava, si è presentato ieri davanti alla magistratura veneziana della Corte dei Conti, ma il processo è stato rinviato al 13 novembre 2014.
Un’udienza che si è conclusa con un nulla di fatto. Gli avvocati dell’architetto hanno fatto quadrato attorno al loro cliente, puntando tutto sul ritardo circa le date di notifica del provvedimento (150 giorni dopo la chiusura delle indagini, troppo vicino alla data dell’udienza).
Il pm Scarano ha spiegato il perché del ritardo: tre notifiche recapitate all’indirizzo di New York dell’architetto (che nel frattempo si era trasferito a Zurigo), con il sempre assente archistar avevano provocato una dilazione dei tempi, così il giudice ha di fatto dato ragione ai difensori di Calatrava.
Gli avvocati del contestato architetto inoltre, hanno sostenuto davanti alla Corte di Cassazione, che il cliente avrebbe collaborato all’opera da lui disegnata solo in veste di consulente, non come costruttore del ponte.
Scarano dal canto suo ha però dimostrato come nel febbraio 2003 Calatrava avesse ricevuto l’incarico di consulente alla direzione dei lavori e pertanto la figura dell’architetto “ha influito pesantemente sulle scelte operate dall’amministrazione e laddove è risultato carente in fase progettuale, nulla ha fatto in veste di consulente della direzione lavori per ovviare a tali carenze, determinando a cascata ritardi e aumenti dei costi, nonché spese presenti e future di manutenzione.”
Ora i difensori di Calatrava hanno 365 giorni di tempo per trovare una strategia di difesa adatta.
Alice Bianco
[14/11/2013]
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