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Bassi (CDV) risponde all’assessore comunale di Bussolengo Facci

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Andrea Bassi replica al sindaco di Bussolengo relativamente alla riduzione delle Ulss veronesi da tre a una

“Dopo la serie ‘Pexo el tacòn che el sbrego’ ora inauguriamo il sequel ‘I candidati e le coalizioni immaginari'”. Parte con una battuta ‘cinematografica’ il consigliere regionale Andrea Bassi di Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà, accusato dall’assessore comunale di Bussolengo, Katia Facci, di aver strumentalizzato il caso della volgare battuta sessista rivolta dal consigliere Ferrari alla collega Barbara Setti durante la seduta in Consiglio Comunale del 12 febbraio scorso.

“Innanzitutto – precisa Bassi – non è corretto affermare che la notizia e le immagini dell’accaduto siano state diffuse originariamente da Rolling Stone. Ci tengo a precisare che il Consiglio Comunale viene trasmesso in streaming e le immagini erano e sono disponibili sul sito del Comune; in ogni caso il video e la notizia erano già stati pubblicati il giorno precedente dal sito Report Garda e la stessa era apparsa sul Corriere del Veneto domenica 18 febbraio. Dunque, prima del mio comunicato stampa di commento di lunedì 19, che stigmatizzava l’accaduto e che, a scanso di equivoci, riscriverei tale e quale”.

“Per il resto – attacca Bassi – definisco deliranti le altre accuse dell’assessore Facci. Farei questo perché sarei in campagna elettorale? Alle prossime politiche del 4 marzo non appaio in alcuna lista e, come ho avuto modo di dire più volte, non è mia intenzione candidarmi alle prossime comunali di Bussolengo né come Sindaco né come Consigliere, nonostante ci siano tante persone che me lo chiedono incessantemente. Voglio continuare la mia opera in Regione anche per rispetto di tutti coloro che mi hanno votato nel 2015”.

“L’altra accusa è perfino comica. Va ricordato che la Presidente della Commissione Pari Opportunità Regionale, Elena Traverso, svolge un ruolo tecnico e non politico, e non siamo politicamente vicini – commenta Bassi – tant’è che alle elezioni del comune di Verona dello scorso giugno io sostenevo il candidato Sindaco Sboarina e lei la candidata Bisinella. Sicuramente è una persona di cui ho stima, ma lei è sempre stata vicina a Massimo Giorgetti e non certo a me! Anzi, nel recente passato abbiamo avuto dei contrasti, sempre però su uno sfondo di correttezza e soprattutto senza scadere in espressioni come quelle sentite quella sera a Bussolengo”.

“Assurdo poi che qui si stia cercando di dare la colpa ad altri per l’eco avuto dal fatto. Quando si parla in un Consiglio Comunale, ci si deve ricordare che non si è in un’osteria ma che si ha una telecamera puntata addosso e che tutto rimane agli atti. Se non si è coscienti di questo, si vada a fare altro. L’origine del tutto – sottolinea Bassi – sono l’odiosa battuta del consigliere Ferrari e il fatto che non abbia immediatamente chiesto scusa, nonché l’assurda difesa e giustificazione del gesto data dai colleghi e dalle colleghe di maggioranza, Sindaca compresa. Punto. Se si fosse scusato subito probabilmente la cosa non avrebbe avuto alcuna risonanza, ma il ‘mea culpa’ è arrivato solo dopo una settimana, altroché prontamente come affermato dalla Facci”.

Bassi conclude con una forte accelerazione politica: “Sottoscrivo in tutto e per tutto quanto invece affermato da Barbara Setti. Il caso ormai era chiuso. Il fatto che invece la maggioranza continui su questo binario vuol dire che cerca di distrarre la popolazione da quello che ha fatto e sta facendo. Per loro è più conveniente parlare di questo che dell’Ospedale Orlandi che hanno perso senza nemmeno combattere e che sta per essere trasferito in blocco a Villafranca, dell’ex Ipab davanti all’ospedale che vogliono concedere di far diventare una palazzina residenziale, della svendita del patrimonio comunale che continua incessante, dell’ultima variante al Piano Interventi con la quale vorrebbero rendere edificabili tutta una serie di aree oggi agricole e infine di spiegare perché, nelle vicende delle cause milionarie con Italgas e Magazzini Generali, hanno deciso di transare e cedere alle richieste dei potenti di turno, svuotando le casse comunali, proprio quando le cose si stavano mettendo giudizialmente bene per l’ente”.

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