Gli dei del calcio avevano già deciso che doveva essere la serata di Balotelli. L'entusiasmo per il ritorno del figliol prodigo al Milan aveva contagiato tutti e la rappresentazione doveva andare in scena con almeno un paio di gol.
In realtà Balotelli ha saputo che avrebbe giocato solo durante il riscaldamento prepartita quando Pazzini ha capito che doveva togliersi di mezzo per meglio celebrare la festa, e difatti il Pazzo, tra un allungo e un palleggio, incappava nel classico fastidio muscolare la cui destinazione finale era lo spogliatoio. L'inconveniente causava la precipitosa apparizione in campo di Balotelli e non c'era neppure il tempo di sostituire il foglio ufficiale delle formazioni con il suo nome al posto di quello di Pazzini.
Comincia la partita e l'Udinese non può fare molto altro che non difendersi per una netta supremazia dei rossoneri a cui partecipa attivamente Balotelli con diversi tentativi del suo repertorio (assist, tiri da fuori) fino alla prima rete 'di rapina' al culmine di una triangolazione tra El Shaarawy e Montolivo che il Faraone trasformava in un assist decisivo: il sinistro di Supermario non perdonava Padelli.
Il grande entusiasmo e la voglia di strafare ha forse mandato in riserva di carburante il Milan. Balotelli ha tirato un po' il fiato, Niang è finito in debito di ossigeno e l'Udinese, invece, si è ricordata della sua dimensione di squadra di livello europeo. Arriva così al pareggio con Pinzi e deviazione di Zapata agendo in contropiede.
Alla fine, però, i rossoneri hanno centrato la traversa con un terrificante sinistro di Niang e si sono resi protagonisti di folate rabbiose in attacco, trovando la vittoria che vale l'aggancio all'Inter a tempo abbondantemente scaduto.
Rigore di Balotelli, che sembra regalato in verità , proprio per non rovinare la festa. Finale con l'arbitro Valeri circondato e anche strattonato in maniera violenta dai friulani inferociti.
Roberto Dal Maschio
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[04/02/2013]
