Il tema di Venezia 72 al momento? I migranti.
Inizia la madrina Elisa Sednaoui che stravolge il protocollo delle frasi ovvie e lancia un messaggio per la tolleranza.
La presentatrice colma i vuoti di Mattarella che non raccoglie l’invito a parlare sui temi sociali e di attualità («Di questo non parliamo, parliamo solo di cinema e delle emozioni che regala») ed esordisce così all’apertura del festiva: «Ogni giorno siamo assaliti da immagini di violenza, di intolleranza e di incomprensioni che testimoniano sofferenze e difficoltà che sembrano insormontabili e provocano frustrazione e sgomento. Con la sua capacità di arrivare a tutti in modo semplice e diretto, il cinema può contribuire alla reciproca conoscenza, aiutando a superare e combattere le incomprensioni e le intolleranze fra i popoli».
Silenzio ghiacciato del pubblico e Elisa Sednaoui prosegue: «Siamo qui per applaudire gli artisti e le loro opere, per emozionarci, per ispirarci, per divertirci e anche magari per imparare a migliorare il mondo. Benvenuti alla 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia».
Raccoglie idealmente il filo del discorso il regista Cuarón con poche battute dall’effetto dirompente: «Da messicano che vive in Europa mi sono sempre sentito il benvenuto. Mi piacerebbe che oggi lo stesso benvenuto venisse riservato a tutti i migranti».
Applausi, con il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, immobili nell’interpretazione di quei messaggi che paiono destinati a loro.
Facili i loro pensieri da leggere: “Facile fare bella figura con frasi di circostanza, affrontare un problema della vastità dei nostri giorni è ben altra cosa”.
Mattia Cagalli
03/9/2015
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