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ANTONIO CONTE | La sofferenza, la rabbia, le accuse

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Ha lasciato passare un giorno per cercare di mitigare la delusione. Antonio Conte che ha visto confermata la condanna per 'calcioscommesse' e' ancora un fiume di rabbia esplosa quando il tribunale ha confermato la squalifica quando era personalmente convinto che sarebbe arrivata un'assoluzione con formula piena con l'appello.

La conferenza stampa e' servita essenzialmente a questo: a far uscire rancore e risentimento che altrimenti potevano far scoppiare il tecnico della Juventus, tanta era la rabbia.

Antonio Conte e' molto risentito. L'incontro avviene nella sala conferenze dello Juventus Center di Vinovo: «Salve, buonasera a tutti», tenta di mantenersi calmo ma e' solo l'inizio. «Ho ascoltato tutti, sono stato in silenzio. Ho sempre rispettato le regole, in campo e fuori» la premessa che indica come la pressione stia per esplodere.

«Su tutto c'e' stata anche la ciliegina. Sono rimasto personalmente allibito dall'intervento pubblico di un componente della commissione che mi ha giudicato. (Conte si riferisce alle dichiarazioni di Piero Sandulli, uno dei giudici del tribunale d'appello che ha confermato come all'allenatore era andata bene con 10 mesi di squalifica: “… perche' se fosse stato chiesto l'illecito sportivo il rischio era molto piu' pesante, fino a tre anni di stop. Nella partita con l'Albinoleffe si poteva proprio ipotizzare qualcosa di diverso dall'omessa denuncia. Un illecito sportivo sarebbe stato più coerente con il problema giuridico che si è evidenziato”)

«Io questo lo reputo qualcosa di grave, qualcosa di mai visto. Reputo il comportamento di questo signore grave, visto che dovrebbe far rispettare le regole. Questo signore invece fa dichiarazioni quantomeno inopportune, che mi fanno pensare che c'è qualcosa di personale. Forse è un tifoso» attacca Conte.

«Forse sono passate inosservate le interviste che hanno rilasciato Locatelli e Paoloni. Essi dicono cose agghiaccianti. Dicono che non hanno accontentato i giudici perché non hanno fatto nomi importanti e per questo non hanno avuto riduzioni di pena, ma questo ai giustizialisti non interessa». Bordata da 90.

«Io ho subito ingiustizie, gravissime ingiustizie. Sono sette mesi, e dico sette mesi, sette mesi, che la mia faccia viene accostata al calcioscommesse. Io non ho mai scommesso in vita mia. Si tratta di un'accusa infamante».
Prosegue Conte: «Si parla della famosa riunione tecnica prima di Novara-Siena. Nella riunione tecnica si esaminano immagini, poi c'è un mio discorso motivazionale. E io davanti a 25 persone mi sarei reso ridicolo dicendo “oggi si pareggia”?».

«Oggi mi ritrovo che il signor Carobbio, anzi Pippo, perche' e' diventato “Pippo” per la Procura Federale, visto che ormai sono diventati pappa e ciccia, viene considerato un collaboratore di giustizia. Lui e' diventato altamente credibile e Antonio Conte poco credibile. Io pero' la mia credibilità  me la sono costruita giorno dopo giorno, a differenza di uno che per tre anni ha venduto partite, se stesso, la sua famiglia e i suoi compagni» altra bordata da 90.

Il tecnico della Juventus ha poi ribadito che e' stato un errore aver accettato il patteggiamento, e di questo da' la responsabilita' agli avvocati: «Il patteggiamento è un ricatto che viene fatto purtroppo dai nostri stessi avvocati. Io, innocente, devo subirlo dal mio avvocato. È una cosa vergognosa. Vergognosa. ».

La conferenza stampa di Antonio Conte si conclude con ammonimenti verso gli altri allenatori perche' «facciano attenzione, quello che e' successo oggi a me domani puo' accadere a chiunque…». Non c'e' spazio per le domande, queste erano le condizioni annunciate.

“Bisogna evitare che i processi diventino continui attacchi ai giudici”, ha detto Gianni Petrucci, anche se in fondo Conte sembrava convincente con la sua appassionata requisitoria. Ora pero', invece, vi sara' l'annunciato ricorso al Tnas. Filippo Carobbio detto Pippo potrebbe essere diventato troppo in confidenza con la Procura, ma come si pone la faccenda con Stellini?

E' opinione di molti che la squalifica sia provocata dall'omessa denuncia per una sola partita, quell'Albinoleffe-Siena taroccato e confermato da Cristian Stellini, braccio destro del tecnico ai tempi di Conte al Bari, Siena e, fino a poco tempo fa, alla Juve. Ora Stellini si e' allontanato dall'ambiente dando le dimissioni.

Roberto Dal Maschio
[redazione@lavocedivenezia.it]

Riproduzione Vietata
[24/08/2012]


titolo: ANTONIO CONTE | La sofferenza, la rabbia, le accuse
foto: ANTONIO CONTE (FOTO DI REPERTORIO)

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