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Almeno il pane, Fidel! – Cuba quotidiana, il periodo speciale, il potere a Raúl

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almeno il pane fidel copertina-lupi

A pochi giorni dalla morte del lider maximo Fidel Castro, esce la nuova edizione, riveduta ed ampliata del libro-guida su Cuba e la sua storia, scritto dal giornalista Gordiano Lupi. Intitolandolo Almeno il pane, Fidel! – Cuba quotidiana, il periodo speciale, il potere a Raúl (Historica Edizioni, pagg. 250, €14), l’autore racconta però di una Cuba atipica: quella dei barrios (i paesini) fuori l’Avana, degli albergues (i quartieri dei disperati), dei solares (le abitazioni più povere) e della campagna dei campesinos e di chi, per sopravvivere, è costretto a delinquere o fare qualcosa di illegale.

L’autore guida il lettore, prima attraverso un reportage realizzato da lui nel 2005, effettuato prima che venisse dichiarato dal regime, persona non gradita, poi raccontando, per chi non lo sapesse, la storia dell’isola, il rapporto tra Cuba e l’Africa e gli usi e i costumi tipici, nonché tutto ciò di cui poco si sa. Il ”taccuino” dimostra così come nel nuovo millennio, niente sia cambiato per il cubano medio: nonostante il nuovo rapporto con gli Stati Uniti sono un popolo stanco, con il pensiero rivolto alla fuga, ”sconfitto” dopo cinquant’anni di dittatura ed incapace persino di ribellarsi.

Questa l’immagine di un’isola abitata dallo spettro della crisi economica, soggetta al razionamento dei generi alimentari e ai frequenti problemi con l’energia elettrica. Sono solo alcuni dei problemi che attanagliano la popolazione e solamente chi è aiutato e protetto dal regime castrista, riesce a vivere dignitosamente.

Il comunismo originale è stato soppiantato da una dittatura che rende allo stremo il popolo, il quale non riesce più a dichiararsi comunista, perché il regime che rendeva florido il Paese, ora non ha la forza economica per garantire nulla. “Pan aunque sea, Fidel! Pan aunque sea!” (Almeno il pane, Fidel! Almeno il pane!) è il grido che il popolo lancia al Comandante.

Il turismo è l’unico modo per sopravvivere. Alberghi, anche se costosi, ma soprattutto habitaciones particulares (camere in affitto) e paladares (alberghi a conduzione familiare), dove il turista alloggia mentre visita il Paese o per ”ospitare” le belle ragazze conosciute alla playa.

Ma c’è anche la Cuba più misteriosa, quella dei riti magici per scacciare le malvagità, delle comidas a base di carne, tabacco, rum e tanta musica; dei trasporti pubblici inadeguati e soprattutto delle mille etnie diverse che riescono a convivere, in una società machista, ”guidata” dall’uomo.

Lupi fa una descrizione a 360 gradi della situazione attuale di Cuba, parlando al lettore con un linguaggio colloquiale e diretto. Senza peli sulla lingua, l’autore racconta delle conoscenze ed incontri con gli abitanti del posto, raccoglie le loro confessioni e la triste verità che i giornali e le televisioni celano, appassionando il lettore. I neofiti in particolare ne rimarranno soddisfatti.

Alice Bianco

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