Dopo Uli Emanuele ora Alexander Polli, la stagione degli uomini volanti sta diventando funesta.
La spericolata famiglia dei basejumper delle Alpi ha perso un altro rappresentante d’eccezione: l’italo-norvegese Alexander Polli, 31 anni, è morto lunedì sopra Chamonix (Francia) schiantandosi contro un albero durante uno dei suoi spettacolari voli con la tuta alare.
Alexander Polli muore in una tragedia (la quinta della stagione sulle Alpi) che ha un copione molto simile a quella di Uli Emanuele, 29 anni, l’uomo uccello altoatesino che ha perso la vita giovedì scorso durante un lancio terminato contro una parete di roccia, in Svizzera, a Lauterbrunnen nel Canton Berna.
L’incidente di Polli è avvenuto nella tarda mattinata sopra la cittadina dell’Alta Savoia, nella zona del massiccio del Brévent, a circa 1.500 metri di altitudine.
Al violento impatto hanno assistito quattro suoi compagni di volo che hanno subito dato l’allarme.
All’arrivo dei soccorritori il giovane era ancora in vita e cosciente, ma è morto alcuni minuti dopo per un arresto cardiocircolatorio provocato dai traumi.
Alexander Polli era noto nell’ambiente degli sport estremi e aveva fondato il gruppo dei ‘Morals Arrivederci’. Il loro motto è ‘Non fissate mai dei limiti alle vostre capacità’. Il giovane era considerato una delle più promettenti star di questa disciplina. Uno sport che è in costante crescita e che ogni anno provoca decine di vittime.
L’uomo volante italo-norvegese doveva la sua notorietà agli impressionanti filmati, seguitissimi su internet, che documentano i vertiginosi lanci nel vuoto. Tra i suoi exploit più noti, quello del 2013 quando, lanciandosi da un elicottero, riuscì a centrare in volo la fessura della Roca Forada (nella foto) sulla montagna del Montserrat in Spagna, sfrecciando dentro ad una apertura di circa tre metri a velocità impressionante.
Mario Nascimbeni | 23/08/2016 | (Photo d’archive) | [cod turive]