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Alex de la Iglesia: “Presto un film a Venezia. Sarà un horror-thriller”

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Alex de la Iglesia: "Presto un film a Venezia. Sarà un horror-thriller"

Un film thriller-horror ambientato a Venezia, nei suoi programmi. E’ innamorato dell’Italia il regista Alex de la Iglesia, autore cult del remake dei record Perfectos desconocidos che ha conquistato il pubblico spagnolo.

”L’ho già scritto, posso dire solo che avrà una ambientazione contemporanea” anticipa. Il prolifico autore di film come El bar e La Comunidad, che alla 22 esima edizione di Capri, Hollywood ritirerà il ‘Latino Award’ racconta come ha trasformato una commedia ‘globale’ sui rapporti umani, e la dipendenza da ‘telefonino’, in un film d’autore con il suo inconfondibile tocco.

”E’ facile fare il remake di un film che non ti è piaciuto, difficile farlo di un film straordinario. E Paolo Genovese mi ha fornito un materiale davvero eccellente” scherza parlando del successo grandissimo di pubblico e critica, forse il maggiore della sua lunga carriera al botteghino, con oltre dieci milioni di euro incassati ad oggi.

”Sono molto affascinato dalle storie che si svolgono in un luogo, quando l’ impianto rispetta le regole classiche, le unità aristoteliche. E’ stato anche per questo un film molto difficile da girare, oltre tutto si è mangiato tanto, e sempre le stesse pietanze per giorni – scherza il regista – pietanze italiane naturalmente, in questo siano stati fedeli, non abbiamo rinunciato alla pasta e al tiramisu, abbinando al menu però un piatto di carne spagnolo”.

Attorno al tavolo ha messo grandi attori del suo paese (”non ho voluto vedere prima il film originale”) e giocando con i loro sguardi ha girato alla sua maniera, con il dinamismo che è da sempre la cifra della sua cinematografia. Paolo Genovese, pur apprezzando molto il film e la fedeltà alla sceneggiatura, ha notato però una differenza nel finale. ”Che resta doppio, e tutto legato al fenomeno dell’eclissi. Un accadimento che potrebbe delimitare quello che è solo un sogno – concorda de la Iglesia – sicuramente il film italiano ha un finale più pessimista, dal punto di vista del racconto dei rapporti umani. Non a caso al termine di Perfectos desconocidos l’attrice Belèn Rueda butta via il cellulare, come per liberarsi dalla schiavitù, un modo per immaginare la vita senza questo
strumento”.

Nato a Bilbao, il regista manifesta la sua opinione anche sulla difficile attuale situazione in Catalogna: ”Come basco credo che ci sia bisogno di un accordo per risolvere la questione dell’autonomia. Accordo che deve tener conto della opinione pubblica. In quale modo non so ma l’unico strumento è la democrazia”’.

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