Alberico Cannizzaro, sarto di Marghera, ucciso da qualcuno che conosceva a cui ha aperto la porta.
L’ex sarto in pensione, 79 anni, conosciuto e stimato a Lido dove è stato residente una vita, ha fatto entrare in casa una persona di cui si fidava. Questi gli indizi delle prime indagini.
Sono state sentite altre persone nella cerchia delle conoscenze dell’ex sarto del Lido di Venezia e l’autopsia che verrà eseguita domani, darà nuovi indizi sulle cause della morte.
Gli inquirenti stanno cercando di capire se, come pare, l’anziano abbia aperto la porta a qualcuno che conosceva e di cui si fidava. L’altra ipotesi è che l’assassino si sia introdotto senza farsi scorgere cogliendo il pensionato di sorpresa.
La Squadra Mobile di Venezia anche ieri ha raccolto varie testimonianze di amici e parenti di Alberico, compresi i figli, don Corrado, parroco della chiesa di San Pietro Orseolo e don Stefano. La polizia scientifica intanto, ha acquisito diversi elementi utili alle indagini, che verranno analizzati nei prossimi giorni, in particolar modo un’impronta sospetta, che non apparterrebbe alla vittima né alle persone che per prime sono entrate.
Ulteriori elementi arriveranno tra oggi e domani dopo l’esito dell’autopsia, affidata dal pubblico ministero Laura Cameli, che sta coordinando le indagini. Per ora è certo che l’anziano sia stato colpito da diverse coltellate, ma quella tra il collo e le spalle gli è stata fatale.
Dalla casa non è sparito nulla e nemmeno il figlio, che ha rivenuto il corpo del padre intorno alle 16.30 di giovedì, ha notato nulla di strano, finché non ha trovato il cadavere a terra. Era stato il fratello, don Stefano, che si trovava in montagna con la madre dei due, a chiedergli di andare a vedere se il padre stava bene, perché da mezzogiorno non rispondeva al telefono.
Redazione
07/07/2015
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