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Afferra il volante e manda l’auto contro un albero: in 4 all’ospedale. Arrestato tunisino

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Sicurezza, carabinieri di Mestre fermano straniero con documenti falsi

Quarto d’Altino. Nel corso della serata di ieri i Militari della Stazione Carabinieri di Noventa di Piave hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto nei confronti di Sassi Najmeddine, tunisino classe 98, in Italia senza fissa dimora, clandestino, per il reato di lesioni personali dolose gravissime plurime.

I fatti risalgono alla notte precedente quando la Centrale Operativa del 112 di San Donà di Piave invia la pattuglia di Noventa di Piave, in servizio perlustrativo notturno, in via Marconi di Quarto d’Altino poiché era stata segnalata una fuoriuscita dalla sede stradale di una Nissan Micra che aveva impattato contro un albero posto al di fuori della carreggiata, a seguito del quale rimanevano feriti tutti e quattro gli occupanti successivamente trasportati in codice rosso presso l’ospedale dell’Angelo di Mestre. Tutti e 4 residenti nella provincia di Venezia di rientro in auto dopo aver trascorso la serata a Jesolo.

I militari giunti in ospedale per raccogliere le testimonianze scoprivano, dai primi accertamenti ematici, che il conduttore non si era posto alla guida sotto l’influenza di sostanze alcoliche e stupefacenti e che nel frattempo uno dei 4 ricoverati si era allontanato volontariamente dal pronto soccorso facendo perdere le proprie tracce.

Alla guida si trovava una ragazza classe 90, residente a Mirano, che riportava lesioni guaribili in 15 gg. Sentita dai militari dichiarava che mentre era intenta a guidare, colui che si trovava al lato passeggero, successivamente identificato in S.N., deliberatamente e con mossa repentina ed imprevista afferrava il volante del veicolo sterzando bruscamente a destra, facendone perdere il controllo ed andando ad impattare contro un albero.

Questa tesi veniva suffragata anche dalle altre 2 testimonianze, 2 ragazzi che sedevano sui sedili posteriori, un uomo ed una donna di 27 e 24 anni, ricoverati il primo con prognosi riservata e la seconda con lesioni superiori ai 40 gg di prognosi.

Entrambi confermavano la versione dei fatti, dichiarando la volontarietà del gesto del tunisino, un conoscente del ragazzo, probabilmente in preda ad un delirio indotto dall’assunzione smodata di sostanze alcoliche e stupefacenti come dimostrato dalle successive analisi del sangue.

Subito sono iniziate le ricerche del tunisino, che veniva rintracciato poco dopo grazie al supporto dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Mestre, nascosto all’interno di un autobus parcheggiato nei pressi del pronto soccorso.

Veniva quindi dapprima accompagnato presso l’ospedale dove veniva dimesso con 10 gg di prognosi e successivamente presso il Comando dei CC di San Donà per l’identificazione essendo sprovvisto di documenti.

Al termine degli accertamenti quindi si provvedeva a dichiararlo in stato di fermo ed informare il PM di turno presso la Procura della Repubblica di Venezia che disponeva la sua traduzione presso la casa circondariale lagunare in attesa della fissazione dell’udienza di convalida del fermo.

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